Roma , martedì, 23. dicembre, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Luci, profumi, colori, sentimenti soprattutto, che si mescolano e che rivivono ogni otto dicembre in quell’albero - sia esso piccolo o grande, vero o finto - che non può mancare in ogni casa: è l’albero di Natale che accompagnerà le nostre festività, che vedrà famiglie riunite a celebrare la Natività di Gesù Bambino. Di solito, posto vicino al presepe, simbolo - per tutti - cristiano. Ma anche l’albero non è da meno in merito al simbolismo cristiano: ciò non sempre si ricorda, pensando che sia semplicemente una tradizione cosiddetta “pagana”. Eppure, proprio quell’abete evoca sia l’albero della vita piantato al centro dell’Eden, sia l’albero della croce di Cristo. Secondo tradizioni nordiche, addirittura, l’albero deve essere ornato con mele (in ricordo dell’albero dell’Eden) e ostie (simbolo di Cristo fatto carne) sospese ai verdi rami; inoltre, tra i doni posti sotto l’albero, non dovrà mancare il dono per i poveri.
In fondo, se volessimo fare un enorme salto nella storia, fin dall’antico Egitto proprio l’abete veniva considerato l’albero della natività, pianta sotto cui era nato il dio di Biblos. In Grecia l’abete era l’albero sacro di Artemide, protettrice delle nascite. Presso le popolazioni dell’Asia settentrionale, l’abete era considerato l’albero cosmico, piantato in mezzo all’Universo. Il significato cristiano dell’albero di Natale ha un’origine propria che risale ad una tradizione medievale, le rappresentazioni dei misteri che si svolgevano per le feste più importanti del calendario religioso: ci sono i “Misteri pasquali” e quelli di Natale.
Riguardo a quest’ultimi, durante la Santa Notte della Veglia del 24 dicembre, si metteva in scena, davanti ai portali delle chiese, la storia del peccato originale nel Paradiso. Nella Bibbia, come sappiamo bene, non viene certamente indicata la specie dell’albero; ogni nazione identificava l’albero del peccato originale con le piante locali. Fu in Germania che nacque la tradizione dell’abete: ovviamente, in quel periodo dell’anno, era assai difficile trovare un melo in fiore e così la scelta cadde su un albero sempreverde, l’abete appunto.





