Alle 18.30 di oggi il cammino stazionale arriva a Sant' Eusebio all' Esquilino. Come racconta Mariano Armellini: "Fu la chiesa affidata già ai monaci Celestini, ordine che si è estinto ai tempi nostri, e dopo l'estinzione di quello, il papa Leone XII la diè in cura ai padri della compagnia di Gesù, ai quali ancora appartiene e che fino al 1870 ivi accoglievano tutti coloro che volevano praticarvi gli esercizî di s. Ignazio. Fu titolo fino al pontificato di papa Gregorio XVI che, soppressolo, lo trasferì alla chiesa di s. Gregorio sul monte Celio; ma il papa Pio IX di s. m. con saggio pensiero di nuovo ridonò alla chiesa la sua dignità titolare".

I Gesuiti vi rimasero fino al 1883, quando il monastero divenne proprietà del Governo Italiano. Nel 1889 divenne parrocchia e fu affidata al clero secolare.

Ricorda ancora Armellini : "È noto che sotto Sisto IV in quel monastero fu stabilita una delle prime stamperie di Roma, forse da Giorgio Laner, ove furono impresse le opere di s. Giovanni Crisostomo con le note di Francesco Aretino".