La celebrazione della stazione oggi è a Santa Maria in Trastevere alle 17.30. Scrive Marino Armellini che "così ricca di memorie e monumenti che appena un grosso volume basterebbe a riepilogarne la storia" per cui qui ricordiamo solo una delle storie legate alla sua origine che ben si collega alla sua attualità.

Secondo una delle iscrizioni della basilica si vuole che il luogo "aggiudicato da Severo ai cristiani fosse un hopistium, ovvero taberna meritoria", in pratica una specie di casa di riposo, una foresteria per i milites emeriti, soldati veterani in congedo.

Un luogo per accogliere anziani in difficoltà. Oggi la Basilica di Santa Maria in Trastevere è punto di incontro per la Comunità di Sant'Egidio che si occupa ancora di anziani e di persone in difficoltà. Come a dire che nei secoli i cristiani in fondo non hanno cambiato molto il loro modo di essere.

L'Armellini racconta nel suo testo un dettaglio che lo rigurda parlando del "grandioso epitaffio del card. Francesco Armellini-Medici, mio illustre antenato, opera fatta eseguire nel 1524 dal medesimo, la cui figura in marmo è scolpita giacente sopra l'urna sepolcrale. L'Armellini-Medici fu segretario di Giulio II e del sacro Collegio. Leone X il 1 luglio 1517 lo creò cardinale; fu legato pontificio nell'Umbria, nelle Marche ed in Francia, poi amministratore delle chiese di Oppido e Gerace nel 1524, e nello stesso anno fu promosso alla chiesa arcivescovile di Taranto. Nel sacco di Roma del 1527 perdè gran parte dei suoi beni, di che si afflisse in guisa che ne morì di dolore. Il suo corpo giace inonorato in s. Maria in Traspontina".