"Ogni anno, il venerdì della II settimana di Quaresima, si svolge presso la Basilica dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio in Roma la liturgia della “Stazione quaresimale”." Così è scritto nel sito della chiesa di San Vitale in fovea, nella fossa. Oggi la stazione si celebra alle 18.30 e la "fossa" di cui si parla nel nome delle chiesa è quella dove subì il martirio il padre dei Santi Gervasio e Protasio, San Vitale.

Oggi per accedere alla basilica si devono scendere parecchi gradini, e sembra davvero di entrare in una fossa, ma questo abbassamento è dovuto al fatto che la strada e il quartiere intorno si è alzato. La città è cresciuta.

Dal 1600 la basilica è stata affidata ai gesuiti che ne fecero la sede del noviziato. Da San Vitale partirono i primi  gesuiti esploratori e missionari per andare in tutto il mondo, in modo particolare nel Nuovo Mondo, la pala d’Altare nella cappella a destra ne è l’esempio. È infatti la prima immagine a Roma ed in Europa della Miracolosa Immagine di Nostra Signora di Guadalupe dipinta sempre dal gesuita Fiammeri. Tra i novizi anche san Luigi Gonzaga. Nel 1873 la Compagnia di Gesù è costretta a lasciare la basilica e il titolo cardinalizio, soppresso nel 1595 fu restaurato da papa Leone XIII nel 1880, e lo stesso Pontefice eresse la basilica a parrocchia romana nel 1884.