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Le stazioni quaresimali, Santi Nereo e Achilleo, San Filippo e i matrimoni di Roma

L'interno della chiesa dei Santi Nereo e Achilleo  |  | OB L'interno della chiesa dei Santi Nereo e Achilleo | | OB

Il cammino stazionale oggi  si ferma in mezzo al verde della Passeggiata Archologica davanti alle terme di Caracalla nella piccola chiesa carolingia dedicata ai Santi Nereo e Achilleo.

La chiesa viene tenuta aperta solo alcune volte alla settimana, per cui ci vuole un po’ di fortuna per vedere il suo interno. Quello che il visitatore fortunato vedrà è la chiesa così come è stata sistemata e decorata all’inizio del Seicento dal cardinale Cesare Baronio, grande storico della chiesa, protagonista della riscoperta della Chiesa antica, e allievo di San Filippo Neri. Baronio era cardinale titolare della chiesa, che ancora oggi è affidata agli Oratoriani, cioè alla congregazione fondata da San Filippo, che ha la sua sede invece nella chiesa di Santa Maria in Vallicella, anche detta “Chiesa Nuova”.

Oggi è una “location” molto popolare per matrimoni, perché di giorno la zona è bellissima e la chiesa è circondata dal verde e dai monumenti antichi. La notte pare che la zona sia meno accogliente, e la foresteria degli Oratoriani, annessa alla chiesa, rimane vuota da anni. Gli ospiti dei seguaci di San Filippo preferiscono pernottare altrove…

E’ stato proprio San Filippo a spingere Cesare Baronio a studiare la storia della chiesa. Baronio stesso racconta al processo di canonizzazione di padre Filippo:

“Mi comandò ch'io parlassi dell'istoria ecclesiastica; replicando io che non era secondo il mio gusto, ma che ero più presto a trattare cose dello spirito (...) agramente mi insisté; il che mi ha dato a pensare che il Padre, illuminato dallo Spirito Santo, volesse che tal fatica, alla Chiesa di Dio utile, si facesse (...) e facendomi parlare di questo per trent'anni nell'Oratorio, senza per così dire avvedermene, mi trovo aver fatta questa fatica.”

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Quando Cesare Baronio diventa cardinale e gli viene affidata questa chiesa, si occupa soprattutto di ricercare le reliquie dei due martiri Nereo e Achilleo, che erano stati sepolti nella catacomba di Domitilla sulla Via Ardeatina, ma che per vie misteriose erano finite nella chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano, cioè nella chiesa che si era installata nella Curia del Senato. La sua passione per tutte le cose antiche della Chiesa lo porta, in piena epoca barocca, a fare un presbiterio nello stile cosmatesco che invece era tipico del XII secolo. Sulle pareti e nell’abside fa dipingere pitture che raccontano le storie dei santi Nereo, Achilleo e Domitilla.

La chiesa dei Santi Nereo e Achilleo e conosciuta almeno dal VI secolo ma la chiesa attuale è stata costruita solo nel IX secolo. La sua lunga storia e il suo legame con il cardinale Baronio fa di questa chiesa un ricordo di quella riscoperta della Chiesa antica che ha ispirato tanto il periodo spesso chiamato “Controriforma” così come più tardi ha ispirato anche la preparazione del Concilio Vaticano II. E a molti sposi ricorda il loro matrimonio.