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Le stazioni quaresimali, Santo Stefano e il Collegio Ungarico dei gesuiti

L'interno di Santo Stefano al Celio |  | Wikimedia commons L'interno di Santo Stefano al Celio | | Wikimedia commons

Si celebra alle 17.00 la liturgia stazionale a Santo Stefano rotondo al Celio.

Come ricorda Mariano Armellini "il clero secolare possedette la basilica fino al secolo XV, allorchè Niccolò V avendola restaurata, soppresso il collegio dei canonici regolari, l'affidò ai frati di s. Paolo primo eremita, ungari e dalmati, che da questo si trasferirono a s. Salvatore in Onda, e finalmente da Gregorio XIII, come si è detto, al collegio ungarico".

Ancora oggi la chiesa è curata pastoralmente dal Collegio Ungarico.

Con la particolarità che non vi si celebrano funerali o battesimi ma solo matrimoni. Non è facile visitarla a causa di orari molto precisi e ristretti di apertura, anche per lasciare spazio alla Comunità di studenti che vivono nella casa a fianco alla chiesa e che  provengono adal bacino d’utenza del Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca e del Regno d’Ungheria e delle sue province: "Austria, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Italia, Kosovo, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Ucraina, Ungheria".

La chiesa è singolarmente rotonda e sul motivo ancora gli archeologi si interrogano.

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