Si svolgerà a Vicenza nel 2019 il XXVII convegno Nazionale dei Diaconi. Lo ha annunciato il Presidente della Comunità del Diaconato in Italia Enzo Petrolino a conclusione delle giornate di Cefalù.

Tra i molti temi quello del ruolo dei media per creare “rete” e stimolare la collettività attorno alla figura del diacono, ministro del rinnovamento e catalizzatore per la società fluida e frammentata che vive la crisi di valori.

In una lettera al Papa Petrolino aveva spiegato i due impegni del diaconato in uscita:  “raccogliere fondi  per l’acquisto di Bibbie in inglese e francese nella edizione interconfessionale da distribuire ai migranti cristiani, appartenenti alle diverse Chiese che continuamente capitano nella parrocchia di Lampedusa e da mettere a disposizione dei rifugiati che sbarcano in Italia; fare del prossimo 19 novembre - giornata che il Papa ha dedicato ai poveri - “un momento in cui proprio i diaconi si impegnino a lasciare che gli ultimi siano i protagonisti in ogni liturgia eucaristica”.

A sottolineare l’impegno dei diaconi sull’accoglienza è stato il Cardinale Montenegro, Presidente di Caritas Italiana e arcivescovo di Agrigento. Migranti, poveri e malati sono gli ambiti di intervento dei diaconi, la sfida per “fare casa” e per essere “strumento di carità” come ha indicato più volte il Cardinale Montenegro, nella sua Prolusione conclusiva. “L’altare non è il vostro traguardo, il vostro traguardo è il mondo” spiegando che “l’evangelizzazione non è solo annuncio ma è soprattutto rendere concreto l’annuncio”. Il “diacono si deve sporcare le mani” perché la diaconia, oggi, come ieri, guarda lontano e costruisce con speranza il Regno di Dio”. La diaconia dell’accoglienza è, pertanto, dimostrare fraternità e amicizia attraverso l’ascolto fatto con orecchi, mente, cuore e occhi. Il diacono deve sapersi stancare di amore”.