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Luglio, l’agenda del Papa: Messa per i migranti e Canonizzazione del Beato Sulprizio

La visita del Papa a Lesbo |  | Vatican Media / ACI Group La visita del Papa a Lesbo | | Vatican Media / ACI Group

Periodo di ferie e riposo per il Pontefice, che sospende per qualche settimana l’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Ma per lui non manca una piccola agenda. Si comincia Venerdì prossimo, 6 luglio, alle ore 11.00, con una Messa che verrà celebrata per i Migranti, all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro. La Messa coincide con il quinto anniversario della visita di Papa Francesco a Lampedusa.

Inoltre, Giovedì 19 luglio 2018, alle ore 10.00, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco presiederà la celebrazione dell’Ora Terza e il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione del Beato Nunzio Sulprizio.

Per quanto riguarda la Messa dei Migranti “sarà un momento di preghiera per i defunti, per i sopravvissuti e per coloro che li assistono, è prevista la presenza di circa 200 persone, fra i quali rifugiati e persone che se ne prendono cura”, come dichiara in un comunicato il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke.

La partecipazione è riservata alle persone munite di biglietto, sempre gratuito. Per la canonizzazione il protagonista sarà il Beato Nunzio Sulprizio. Questo giovane operaio vissuto nell'Ottocento, è stato beatificato da Paolo VI il 1° dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II. Fin dalla prima infanzia aveva perso entrambi i genitori; a nove anni, poi, morì anche la nonna materna Anna Rosaria, che lo aveva cresciuto. A quel punto uno zio lo prese con sé nella sua officina di fabbro ferraio. Ma il lavoro troppo pesante per l'età minò il suo fisico: colpito nel 1831 da una malattia alla tibia, fu ricoverato in ospedale prima a L'Aquila e poi a Napoli. Qui il colonnello Felice Wochinger si prese cura di lui e iniziò a trattarlo come un figlio. Nonostante i dolori terribili, Nunzio affrontò la malattia con una pazienza e un'offerta del proprio dolore che colpì chi gli stava vicino.

Morì a soli diciannove anni il 5 maggio 1836. Già Leone XIII lo propose come modello per la gioventù operaia. Le sue spoglie sono custodite in un'urna nella chiesa di san Domenico Soriano a Napoli.

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