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Monsignor Viganò: “Ecco il pellegrinaggio 2.0 della Segreteria per la Comunicazione"

Monsignor Dario Viganò al XX convegno pastorale ORP |  | VG; ACI STAMPA Monsignor Dario Viganò al XX convegno pastorale ORP | | VG; ACI STAMPA

“La comunicazione nella Chiesa attraverso la tecnologia è un viaggio nella trasformazione del sistema comunicativo della Santa Sede che vuole essere al servizio di un pellegrinaggio nel cuore di Dio”. Lo ha detto questa mattina Monsignor Dario Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, intervenendo al convegno dell’Opera Romana Pellegrinaggi, in corso a Roma alla Pontificia Università Lateranense.

Quello di cui parla Monsignor Viganò è il pellegrinaggio 2.0 della Segreteria per la Comunicazione, creata e voluta da Papa Francesco con la riforma del 23 Aprile 2015. E’ un pellegrinaggio nuovo, multitasking, verso la convergenza e l’interattività, “per rispondere sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa”.

“Il viaggio del Papa per esempio è un’occasione per la comunicazione vaticana per far fare agli utenti un pellegrinaggio digitale assieme a lui, con video, foto, testi, audio e podcast. Questo è ciò che si cerca di fare”, ha detto ancora il Prefetto sottolineando l’importanza dell’utente. Per Monsignor Viganò “Users First” è la prima regola del mondo digitale. E questa nuova norma la suggerisce anche all’organizzazione dell’Opera Romana Pellegrinaggi, guidata da Don Remo Chiavarini.

Senza dubbio il modo di produrre e percepire la cultura è cambiato, e di conseguenza anche la comunicazione. “Come Brunelleschi rimodellava Firenze nel Rinascimento, gli uomini e le donne di oggi con la tecnologia operano la creazione di un paesaggio e di uno spazio relazionale e comunicativo”, ha osservato ancora Monsignor Viganò.

Ad aprire la seconda giornata del XX Convegno Teologico Pastorale, che si è svolto ieri e oggi alla Università Lateranense, è stato il rettore della Pontificia Università Lateranense, Monsignor Enrico Dal Covolo: “Siamo chiamati a vivere un pellegrinaggio continuo nel solco della fede. La fede cresce trasmettendola, testimoniandola. Diversamente inaridisce e muore, non è credibile, non può essere trasmessa”, ha ricordato il presule. “Con questo spirito dovete vivere i vostri pellegrinaggi”. 

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