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Nasce il podcast di Radio Orantes delle Benedettine di Lecce e si rinnova il palinsesto

Chiunque vorrà ascoltare le trasmissioni potrà ricercare il podcast, su una delle piattaforme dedicate, dal titolo: “Benedettine di Lecce – Radio Orantes"

Radio Orantes  |  | Radio Orantes
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 Monastero benedettino “S. Giovanni Evangelista” di Lecce  |  | Radio Orantes
Monastero benedettino “S. Giovanni Evangelista” di Lecce | | Radio Orantes

Una radio di Benedettine è mai possibile? Certo ed una realtà da diversi anni. Oggi si rinnova con i podcast e un palinsesto rinnovato come ci racconta Simone Stifani, giornalista che si occupa dei programmi e dei podcast ma anche del rinnovato palinsesto, ci racconta la storia e l'attualità di Radio Orantes di Lecce.

Si pensa che le monache di clausura come le benedettini non possano comunicare invece avete pensato ad una radio . Come è nata l'idea?

La nostra radio nasce nel 1985 come dono di don Gaetano Quarta, amico della comunità monastica. Nasce con l’iniziale e unico desiderio di condividere la preghiera monastica, l’Opus Dei, con tutti coloro che desideravano unirsi al monastero pregando dalle proprie abitazioni, dai propri luoghi di vita. Successivamente, il palinsesto si è arricchito e ampliato con l’offerta di nuovi programmi che tendevano e tendono ad esprimere e condividere la ricchezza dell’esperienza monastica con tutti coloro che guardano con interesse alla vita monastica e che tentano di intraprendere, al di là delle appartenenze confessionali, un cammino di umanizzazione e di ricerca di senso della vita.

Offriamo, a parte la preghiera monastica che per il momento non ci è possibile trasmettere a causa di lavori di ristrutturazione della nostra chiesa, diverse opportunità di riflessione e ascolto che aprano orizzonti nuovi all’esistenza come per esempio la rubrica ecumenica ed interreligiosa con l’ascolto di fratelli cristiani ortodossi, delle Chiese della Riforma, e ancora la condivisione dell’esperienza e della ricchezza del patrimonio di fratelli ebrei, musulmani, buddisti, induisti.Rilevante anche la rubrica dedicata alla ‘Sapienza monastica’ con la quale ci si sforza di far conoscere il patrimonio dei padri e delle madri del monachesimo antico ma anche l’esperienza di monaci e monache contemporanei che ancora oggi sono profezia di un’umanità rinnovata dalla comunione totale con Dio, somma bellezza. Importante è infine anche lo spazio dedicato in radio agli ‘Incontri’ con testimonianze di vario tipo in cui la bellezza e la diversità delle esperienze può raggiungere il cuore di chi ascolta e così attivare ulteriori domande di senso.

 

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Che cosa si intende oggi per “sapienza monastica” in un mondo che corre solo alla ricerca del “benessere”?

Potrebbe sembrare anacronistico, e forse per certi versi lo è, condividere la “sapienza monastica”. Ad essa abbiamo dedicato una rubrica nel nostro palinsesto. In essa condividiamo un percorso di ricerca di senso dell’esistenza attraverso la conoscenza e l’ascolto delle parole e della testimonianza di padri e madri del monachesimo antico e nuovo. Un cammino fatto nella continuità nella ricerca e riscoperta di una sapienza alta e altra che però ci raggiunge e parla alla nostra vita. In questo senso, allora, crediamo che la sapienza monastica, intesa come amore per la vita e come aiuto nel cogliere il senso più profondo delle cose, possa dire all’uomo e alla donna di oggi cos’è davvero essenziale e che permane per sempre e che dà autenticità e consistenza alla vita umana; in ultima analisi esso è l’amore, oggi così liquido e per certi versi anche assente.

 

La radio è ancora un mezzo funzionale per la evangelizzazione? Perché?

Siamo convinti che la radio sia un mezzo utile per diffondere la voce del Vangelo, l’amore di Dio per ciascuno e ciascuna. Si tratta di scegliere ancora una volta un mezzo che, tramite l’utilizzo della sola voce, possa attivare attenzione e ascolto profondo, totale e autentico che forse con la televisione risultano essere più carenti, superficiali. La voce poi veicola la parola che è sintesi di significato, di vita e a noi cristiani rimanda alla Parola per eccellenza, che si è fatta carne e vita umana e divinizzata. Utilizzare la radio significa andare incontro all’uomo e alla donna facendo emergere ciò che è presente nella loro interiorità, raggiungerli nella loro solitudine, nei loro perché e condividere un cammino senza avere la pretesa di dare risposte ultime e definitive. La radio come compagna di viaggio e offerta di parole che sono nutrite dalla Parola di vita, vera bussola per tutti e tutte.

A chi vi rivolgete ? Il podcast è un mezzo molto adatto ai giovani...Dal mese di marzo, con la Madre Abbadessa Benedetta, suor Luciana Mirjam che è responsabile della radio e tutta la comunità monastica abbiamo deciso di creare anche un podcast che permettesse a tante altre persone, che non abitano a Lecce e che sono sparse per l’Italia e per il mondo di ascoltare le nostre trasmissioni. Questa scelta è stata fatta perché si è tenuto conto dei cambiamenti posti in essere ormai da anni nel vasto areopago della comunicazione umana ed anche ecclesiale. Tramite questo strumento continuiamo a rivolgerci all’uomo e alla donna di ogni cultura, di diversa generazione (giovani, adulti e anziani).È un’esperienza, come già detto precedentemente, che allarga il cuore, realizzando così quanto lo stesso San Benedetto afferma nel Prologo della sua Regola: “col progredire della vita monastica e della fede, il cuore si dilata e con indicibile dolcezza dell’amore si corre nella via dei comandamenti di Dio”.Con cuore dilatato: è questo ciò che vorremmo che accadesse. Che ci sia sempre più la riscoperta di una fecondità alta e altra in ciascuna stagione della vita, in ciascuna generazione. Una fecondità che raggiunge l’umano là dove si trova. Certamente il mezzo da noi scelto è adatto ai giovani che utilizzano da molto tempo ormai questi mezzi. Lo stesso San Benedetto ripone grande fiducia nei giovani affermando nella Regola che spesso proprio a loro, ai monaci più giovani, il Signore rivela la soluzione migliore. Il nostro intento per i prossimi mesi non è quello di metterli su un piedistallo sol perché giovani, ma vorrebbe essere semplicemente quello di ascoltarli perché ognuno di noi è ricchezza, bellezza, provocazione e segno di verità. I giovani, da par loro, con la loro freschezza, il loro coraggio possono rilanciare la speranza in questo mondo che sembra essersi perso, non smarrendo però il grande patrimonio che le generazioni precedenti hanno donato loro. Questo ci pare essere essenziale anche per la nostra vocazione nell’ambito della comunicazione.

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Per collegarsi e poter ascoltare le puntate precedenti e quelle che seguiranno, ecco il link del podcast ascoltabile su Spotify, la più diffusa piattaforma podcast:

https://open.spotify.com/show/6m08giuHdUdVt7YVKb84JV?si=a13af4c1dabc4595