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Padre Dall'Oglio, sette anni dopo, "è l’impegno dei religiosi che sono martiri"

A sette anni dal sequestro a Raqqa di padre Paolo Dall’Oglio, si è svolta presso la sede della Fnsi una conferenza stampa per ricordare il gesuita

Padre Dall'Oglio |  | ACS Padre Dall'Oglio | | ACS

A sette anni dal sequestro a Raqqa di padre Paolo Dall’Oglio, si è svolta presso la sede della Fnsi una conferenza stampa per ricordare l'opera e i lati oscuri del sequestro del gesuita.

Sono intervenuti alla conferenza stampa Francesca Dall’Oglio, sorella maggiore di padre Paolo, il prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in collegamento, il presidente della Fondazione Ratzinger, padre Federico Lombardi, il direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda e il presidente del Centro Astalli, padre Camillo Ripamonti.

"Il mio appello è a non dimenticare la Siria. Paolo è stato rapito perchè aveva sentito che la sua missione era quella di essere accanto al popolo siriano". Lo ha dichiarato Immacolata Dall'Oglio, sorella di padre Paolo Dall'Oglio ai giornalisti presenti, a margine della conferenza stampa.

“Con il passare del tempo, sento la presenza di Paolo come presenza attorno a cui gradualmente si intrecciano e crescono incontri, riflessioni e conoscenze. La sua memoria è viva, è una presenza che ispira, di idee e pensieri profondi, di coraggio e impegno che ci aiuta a trovare vie di dialogo, giustizia e pace e approfondimento”.Così ha detto e ricordato padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger, sempre durante la conferenza stampa.

Paolo è per noi l’impegno dei religiosi che sono martiri, che continuano a ispirare tantissime altre persone sulla loro linea e impegno anche delle persone, in particolare di musulmani, con cui egli ha saputo insegnarci a dialogare e a essere solidali nella ricerca della giustizia e della pace”, conclude il Presidente della Fondazione Raztinger.

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"Dobbiamo portare avanti il messaggio di Paolo, per seguirlo e renderlo sempre attuale: siamo tutti accomunati da un destino unico e di cittadinanza globale”, ha detto invece in un videomessaggio il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Il presidente del Centro Astalli, padre Camillo Ripamonti ha infine dichiarato: "Bisogna mettere voce nelle domande senza risposta che circondano il rapimento di Paolo per non essere complici di questo silenzio della comunità internazionale. La comunità internazionale chieda verità”.

Anche Aiuto alla Chiesa che Soffre oggi ha ricordato nei social Padre Dall'Oglio: " Aiuto alla Chiesa che Soffre prega e invita a pregare per Padre Paolo Dall’Oglio, rapito il 29 luglio 2013 nei dintorni di Raqqa, roccaforte del sedicente Stato Islamico. Non dimentichiamolo!