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Papa Francesco, nasce il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II

Pontificio Istituto Giovanni Paolo II  | Giovanni Paolo II in visita al Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia che porta il suo nome | Pd Pontificio Istituto Giovanni Paolo II | Giovanni Paolo II in visita al Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia che porta il suo nome | Pd

Con un motu proprio in sei articoli, Papa Francesco eleva il rango del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e lo trasforma in un Pontificio Istituto Teologico, che porta sempre il nome del “Papa della famiglia”, che – a differenza dell’Istituto – potrà emettere titoli accademici e il cui campo di interesse sarà ampliato anche alle sfide sociali e pastorali.

Il motu proprio del Papa, pubblicato oggi, si chiama Summa Familiae Cura. Ricorda come l’Istituto sia nato nell’ambito dell’impegno di Giovanni Paolo II sulla famiglia, prima con il sinodo del 1980, poi con la Familiaris Consortio del 1981. Sottolinea che il Pontificio Istituto “ha sviluppato un proficuo lavoro di approfondimento teologico e di formazione pastorale sia nella sua Sede Centrale di Roma, sia nelle Sezioni extra-urbane, ormai presenti in tutti i continenti”. Il nome dell'Istituto sarà Pontificio Istituto Teologico per le Scienze sul matrimonio e sulla famiglia, e amplierà - spiega l'arcivescovo Vincenzo Paglia, Cancelliere dell'Istituto - gli interessi dell'Istituto anche sugli aspetti pastorali e sociali, e in particolare all'alleanza tra uomo e donna e come questa ha un impatto sulla società. 

"Ci sono due termini - spiega l'arcivescovo Paglia - che in qualche modo sono una novità C’è il termine 'teologico' che sta ad indicare la dimensione ecclesiale del nuovo istituto accademico. Quindi resta la prospettiva morale, la prospettiva sacramentale, ma si irrobustisce la prospettiva biblica, la prospettiva della storia della famiglia, del diritto, e in questo senso il titolo richiama esplicitamente la dimensione ecclesiale di questo istituto a tutto tondo. E c'è il termine 'scienze', con il quale si raccoglie l'eredità dell'Istituto con la responsabilità di moltiplicarla, di allargarla."

Nel motu proprio, Papa Francesco ricorda poi il percorso sinodale di due anni sulla famiglia sotto il suo pontificato, culminato con l’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, che “ha portato la Chiesa a una rinnovata consapevolezza del Vangelo della famiglia e delle nuove sfide pastorali cui la comunità cristiana è chiamata a rispondere”.

La famiglia, per Papa Francesco, è centrale nei percorsi di conversione pastorale e anche nell’attività missionaria della Chiesa, e per questo si “esige che – anche a livello di formazione accademica – nella riflessione su matrimonio e famiglia non vengano mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità”.

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Papa Francesco spiega che “il cambiamento antropologico-culturale, che influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato” non consente di “limitarci a pratiche della pastorale e della missione che riflettono forme e modelli del passato”, e quindi si deve guardare “alla realtà della famiglia, oggi, in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre”.

Queste le premesse che hanno portato il Papa a dare “un nuovo assetto giuridico” all’Istituto Giovanni Paolo II, che diventa un Istituto Teologico, il cui campo di interesse è ampliato “sia in ordine alle nuove dimensioni del compito pastorale e della missione ecclesiale, sia in riferimento agli sviluppi delle scienze umane e della cultura antropologica in un campo così fondamentale per la cultura della vita”.

Il motu proprio stabilisce la cessazione dell’Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e la sua costituzione in un Istituto Teologico legato alla Pontificia Università Lateranense. Questo nuovo istituto “costituirà, nell’ambito delle istituzioni pontificie, un centro accademico di riferimento, al servizio della missione della Chiesa universale, nel campo delle scienze che riguardano il matrimonio e la famiglia e riguardo ai temi connessi con la fondamentale alleanza dell’uomo e della donna per la cura della generazione e del creato”.

L'Istituto sarà chiamato ad avere una relazione privilegiata con la Congregazione per l’Educazione Cattolica, con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e con la Pontificia Accademia per la Vita.

Le strutture saranno adeguate ci saranno gli strumenti necessari per “realizzare la missione scientifica ed ecclesiale che gli è assegnata”. L’Istituto ha come autorità il Gran Cancelliere, il Preside e il Consiglio di Istituto.

“L’Istituto Teologico – si legge ancora nel motu proprio - ha la facoltà di conferire iure proprio ai suoi studenti i seguenti gradi accademici: il Dottorato in Scienze su Matrimonio e Famiglia; la Licenza in Scienze su Matrimonio e Famiglia; il Diploma in Scienze su Matrimonio e Famiglia”.

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Tutto va comunque approfondito in statuti ancora da scrivere, in cui “ si provvederà a individuare le modalità più adatte a favorire la cooperazione e il confronto, nell’ambito della didattica e della ricerca, tra le autorità dell’Istituto Teologico e quelle della Pontificia Università Lateranense”. Intanto, valgono le norme dell’Istituto Giovanni Paolo II.

Da vedere come gli Statuti allargheranno il campo degli studi, considerando anche una problematica di tipo sociale. Si pensa di costituire una cattedra intitolata Gaudium et Spes, per gli studi sull’impatto sociale della famiglia, chiamata - si legge in una nota esplicativa - "a coordinare interazioni tra pensiero cristiano e pensiero civile".

Si tratterà di una “cattedra di indirizzo”, analoga all’esistente “cattedra Wojtyla”, che è – si legge nel sito del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II – “un centro di studio del pensiero filosofico, teologico e poetico di Karol Wojtyla, della tradizione culturale in cui questo pensiero è nato, e delle prospettive che in esso si aprono per la persona umana, per la società e per la Chiesa”.

Spiega Pierangelo Sequeri, preside dell'Istituto, che si crea di una cattedra "di indirizzo, un contenitore virtuale di possibilità. Si tratta di una cattedra che può istituire percorsi flessibili, da seminari, a conferenze e corsi che attengono ad un certo focus di interesse, e questo sarà il dialogo della famiglia con il mondo. È, questo dialogo, la perla di Gaudium et Spes, che sottolinea come uno dei temi strategici quello su matrimonio e famiglia".

Il corpo docente sarà così allargato per alimentare questa apertura, mantenendo per il momento tutti i docenti impegnati nell'Istituto nelle altre materie, che non saranno abolite.