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Presentato l'Anno dedicato alla "Amoris laetitia", la famiglia è da rivalutare

Il cardinale Farrel ribadisce la differenza tra Sacramento del matrimonio e unioni civili

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Un anno per presentare “meglio a tutti, la ricchezza dell’Esortazione, che contiene parole di coraggio, stimolo, riflessione, e in termini più ampi, contiene suggerimenti per percorsi pastorali anche pratici, che non dobbiamo lasciar cadere nel vuoto”.

Così il Cardinale  Kevin J. Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha presentato alla stampa l’ Anno della Famiglia voluto dal Papa. 

Certo le premesse sono difficili. La famiglia cattolica è sotto attacco e la enciclica è stata tema di dure discussioni e di prese di posizione.

Il cardinale parla di “frutto del cammino sinodale” e aggiunge: “le famiglie hanno bisogno di cura pastorale, di dedizione”. I temi sono i soliti: “l’accompagnamento delle coppie e delle famiglie in crisi, al sostegno a chi è rimasto solo, alle famiglie povere, disgregate. Tante famiglie vanno aiutate a scoprire nelle sofferenze della vita il luogo della presenza di Cristo e del suo amore misericordioso”. Il cardinale parla di “rinnovamento pastorale “ con una “maggiore collaborazione”. 

Il cardinale ripete che occorre “pensare alle famiglie come semplice “oggetto” della pastorale a pensarle invece come “soggetto” della pastorale”. E sottolinea che “non di rado, esse si distinguono per il fatto che rappresentano una fede vissuta, sono una “catechesi vivente”. Vi sono molte famiglie, infatti, che vivono la loro fede e la loro vocazione al matrimonio e alla famiglia in modo esemplare”.

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Tornano in primo piano molti dei temi della Famliaris consortio ancora poco sviluppati.  Gabriella Gambino Sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha parlato di rinnovamento della strategia pastorale “che sappia rinvigorire la bellezza del sacramento del matrimonio e delle famiglie cristiane. Che renda questa bellezza percepibile agli occhi dei bambini e dei giovani, perché si sentano attratti dal dono del matrimonio”. 

E’ questa la vera sfida: “Una pastorale del vincolo, la chiama Papa Francesco in Amoris Laetitia. una sfida enorme in un’epoca in cui la fragilità è così diffusa. Non possiamo più dare nulla per scontato. C’è un grande desiderio di famiglia, ma tanto timore di fronte alla scelta del matrimonio. La Chiesa deve essere preparata, entrare con delicatezza nelle questioni più gravose delle famiglie, sapendole accompagnare. Ripartire dai fondamenti della fede per condurre i bambini e i giovani nella scoperta della bellezza di una vocazione: il matrimonio”.

Amoris laetitia insomma va letta nella interezza e non solo con il criterio del “si può fare o non si può fare”. Invece si devono rileggere le preziose indicazioni sulle componenti emotive, affettive e sessuali dell’amore”, dice la Gambino. 

Il Dicastero ha proposto dodici possibili percorsi per la pastorale di diversi ambiti della pastorale familiare.

Per la Gambino si deve “riconoscere che molte strutture ecclesiali, forse senza esserne pienamente consapevoli, sono piuttosto orientate agli anziani o ai single. Si tratta dunque di una grande sfida per la Chiesa. Tutti gli agenti pastorali, perciò, dovrebbero tenere maggiormente in considerazione le famiglie, andare loro incontro, trovare modi nuovi, tempi nuovi e spazi nuovi per stabilire con loro un dialogo e prendersi cura di loro”.

La Gambino ha ricordato che il 25 luglio verrà celebrata la prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.

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Valentina e Leonardo Nepi, una coppia, hanno portato la loro testimonianza ricordando l’importanza dell’esempio: “quando eravamo adolescenti, è stato importante vedere giovani coppie di fidanzati e di sposi dedicare il loro tempo in maniera gratuita a noi ragazzi, animati da un forte senso di comunità cristiana”. Ed hanno concluso: “Quando ripensiamo a questi anni di impegno giovanile in parrocchia, non possiamo fare a meno di pensare che quelli siano stati anche anni di formazione al matrimonio”.

Il cardinale Farrel ha anche sottolineato che la Chiesa accompagna tutti. La vita pastorale della Chiesa, ha detto,  è aperta a tutti, apriamo la braccia a tutti in differenti situazione della vita. Ma dobbiamo capire che la Chiesa quando parla di matrimonio parla di sacramento e non di unioni civili. E Amoris Laetitia parla di questo, del matrimonio come sacramento.

Questo non significa che solo gli sposati nella Chiesa ricevano i benefici della pastorale, ma ci sono tante situazioni diverse. Accompagniamo tutti affinché arrivino a quello che la dottrina della Chiesa indica. Ma occorre distinguere tra matrimonio sacramentale e no. Nessuno però viene lasciato solo.