Si concentrano soprattutto sui temi della famiglia, della scuola e del “gender” le prime reazioni delle realtà cattoliche alle parole del cardinale Angelo Bagnasco. Nelle parole – nette – del presidente della Conferenza episcopale italiana, il richiamo agli argomenti caldi che coinvolgono la società italiana e l’invito ad una veglia per la famiglia prima del sinodo. Invito fatto già proprio dalle realtà laicali.

Per il Forum delle Associazioni familiari, “l’odierna prolusione del card. Bagnasco conferma il profondo radicamento della Chiesa italiana nel vivo delle vicende storiche, da quelle più drammatiche, come la tragedia dei migranti, con un forte richiamo alla corresponsabilità dell’Europa, definita giustamente “avara”, fino alle prospettive di speranza, come l’Expo o i timidi segnali di ripresa, mentre, “la disoccupazione resta la piaga del nostro tempo“”.

Il cartello di Associazioni si associa all’allarme sul “ddl sulle cosiddette unioni civili e convivenze” che disegna – come ha detto Bagnasco - “delle unioni civili omosessuali in senso paramatrimoniale. Questa equiparazione riguarda anche la possibilità di adozione, che per ora si limita all’eventuale figlio del partner. È evidente che – come è successo in altri Paesi – l’adozione di bambini sarà estesa senza l’iniziale limitazione. Così come è evidente, ancora alla luce di quanto accade altrove, che presto sarà legittimato il ricorso al cosiddetto “utero in affitto”, che sfrutta indegnamente le condizioni di bisogno della donna e riduce il bambino a mero oggetto di compravendita”.

Secondo il Forum, presieduto da Francesco Belletti, il cardinale presidente ha parlato del “valore della famiglia come società naturale, non solo come valore sacramentale ma come un’esperienza di bene per sé e per gli altri, sperimentabile da tutti gli uomini e le donne”; ecco perché – la richiesta - il Parlamento deve raccogliere “l’invito a recuperare maggiore equilibrio su questo tema, e soprattutto riscopra il “buon senso” di non imporre a colpi di maggioranza l’ideologia di pochi al senso comune dei molti”.

“Sottoscriviamo – aggiungono le Associazioni del Forum - anche la preoccupazione per l’inserimento nella riforma della scuola di proposte educative e antropologie ideologiche, come “quella che prevede l’insegnamento della parità di genere in tutti gli istituti. Una simile previsione sembra rappresentare l’ennesimo esempio di quella che Papa Francesco ha definito colonizzazione ideologica” che è altro dall’educare al rispetto di tutti”.

Per “Scienza e vita”, le parole di Bagnasco vanno accolte “con interesse ed attenzione”: sono “esortazioni e ammonimenti che si riallacciano ad analoghe sollecitazioni più volte riprese da Papa Francesco” e “tracciano per tutti noi un cammino di lavoro che chiama alla responsabilità e all’impegno”.

“Ancora una volta i vescovi sentono la necessità di un richiamo forte a tenere alta la guardia sulla colonizzazione ideologica del gender nelle scuole, attività surrettiziamente mascherata da corsi contro l’omofobia: si usa un argomento legittimo per veicolare finalità arbitrarie”, spiega Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

Per la presidente Ricci, “la decostruzione della famiglia con equiparazioni poco chiare e il persistente tentativo di liquefare la differenza di genere attraverso l’indottrinamento dei più giovani sono due aspetti di uno stesso disegno su cui occorre la nostra massima vigilanza: un dovere che chiama tutti i laici al lavoro quotidiano e alla consapevolezza che questi temi non possono essere trascurati, pena lo smarrimento di una società che sta perdendo i suoi punti fermi”.

Reazioni sono giunte anche dal Rinnovamento nello Spirito: “Siamo grati al cardinale Bagnasco che ha voluto ancora una volta richiamare l’attenzione sulle emergenze spirituali e sociali del nostro tempo; tra queste gli attentati subiti dalla famiglia”, il commento del presidente Salvatore Martinez

“Noi crediamo - aggiunge - che nel Vangelo della famiglia sia la soluzione alla vigente crisi dell’umano. Famiglia fondata sull’unione di un uomo e di una donna e significata in due fondamentali elementi: uno è la stabilità di questo amore unitivo nel matrimonio e il secondo è la fecondità di questo amore generativo nella procreazione. Sono questi non sono solo principi di fede, ma elementi di civiltà profondamente umani e laici, fattori importanti nella difesa e nello sviluppo dello stato sociale”.