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Rapporto Caritas/Migrantes, cresce il numero di cattolici tra i migranti

Covid-19, povertà educativa, ma anche più lavoro regolare tra gli stranieri in Italia

Un dettaglio della copertina del volume del Rapporto  |  | Migrantes Un dettaglio della copertina del volume del Rapporto | | Migrantes

Sono tre i punti salienti, le novità del XXIX Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes 2020. “Conoscere per comprendere”.

L’impegno della Chiesa nell’assistenza ai migranti durante la pandemia, il fatto che non avendo lavoro i migranti sono stati i meno colpiti dal virus, e la forza delle tradizioni religiose anche lontano dalle proprie case di molti migranti e cresce il numero dei carttolici. 

I dati dicono che “se fino a un decennio fa l’aumento della popolazione straniera seguiva un ritmo significativo, da qualche anno il trend è in diminuzione (dal 2018 al 2019 appena 47 mila residenti e 2.500 titolari di permesso di soggiorno in più), accompagnato da altri segnali “negativi”, come la diminuzione delle nascite (da 67.933 nel 2017 a 62.944 nel 2019) e le minori acquisizioni di cittadinanza (passate da 146 mila nel 2017 a 127 mila del 2019)”.

Inoltre “L’occupazione dei cittadini stranieri continua a dare segnali di crescita, ma al contempo non registra significativi avanzamenti nella qualità del lavoro”.

Il Rapporto esamina il contesto internazionale e quello italiano particolarmente con gli scenari demografici e il panorama delle presenze dei cittadini stranieri in Italia, ma anche ilcontrasto all’immigrazione irregolare. Lavoro e scuola sono i due punti significativi, ma anche le paure delle famiglie italiane per le scuole con “troppi stranieri” è una delle questioni esaminate.

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Interessante anche lo studio sull’impatto economico, dall’impatto economico dell’immigrazione alla povertà degli stranieri prima e dopo il Covid-19. Ne deriva la situazione della criminalità e lo sfruttamento. 

Uno studio anche sul senso della cittadinanza e importanza della sua revisione e infine il ruolo e lo spazio delle religioni con l’appartenenza religiosa degli stranieri immigrati in Italia, ma anche il diritto alla sepoltura ai tempi del coronavirus nell’Italia plurireligiosa e infine uno studio sull’attuale presenza ortodossa in Italia e un viaggio nell’islam italiano.

Il Segretario generale della CEI, il vescovo Russo presentando il Rapporto ha detto che “la pandemia ha precarizzato ancora di più la condizione di tanti migranti e di tanti italiani. Pertanto, oggi più che mai sono necessarie risposte immediate che mettano al centro l’umanità che ci unisce”. Inoltre  “la visione fornita dal Rapporto Immigrazione si spinge a considerare l’intimo legame fra i diversi ambiti che caratterizzano la vita di ogni persona, senza i quali essa non potrebbe esprimere appieno il proprio essere e la propria personalità”.

Per leggere il testo integrale, una sintesi o le schede tecniche ecco un link,

E per rivedere la presentazione della mattina di oggi 8 ottobre ancora un link.