Si è tenuta in 12 carceri italiane la sesta eduzione di “L’altra cucina… per un pranzo d’amore”, iniziativa di solidarietà che porta chef stellati a cucinare per i detenuti, mentre personaggi famosi servono ai tavoli. Una iniziativa patrocinata dal Ministero della Giustizia e promossa da Prison Fellowship Italia, Rinnovamento nello Spirito e dalla Fondazione Alleanza, che è una onlus legata proprio al movimento ecclesiale.

L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di arrivare a 24 carceri aderenti. La crescita è stata esponenziale. Lanciata sei anni fa, la manifestazione ebbe la sola adesione del carcere di Rebibbia per la prima edizione, ed è arrivato a 12 quest’anno.

Così, oggi, chef stellati come Giovanni Guarnieri, Ivan Milani, Matteo Baronetto e Carmelo Criscione hanno cucinato il pranzo in 12 carceri italiani, aiutati da 600 volontari. L’obiettivo è quello di dare un po’ di normalità ad oltre 2 mila detenuti, con alcuni personaggi famosi come “camerieri per un giorno” (tra questi, Pupi Avati, Sebastiano Somma, Maria Soave.”

Per Salvatore Martinez, presidente di Rinnovamento nello Spirito, si tratta di un modo diverso di celebrare il Natale mettendo “i primi a servizio degli ultimi, facendoli incontrare senza riserve per ricreare un Natale a sbarre senza sbarre”. Martinez ha poi detto di auspicare che i riflettori che sono stati accesi oggi sulle carcere “non spengano quelli delle coscienze a partire dal 19 dicembre”, ma piuttosto che siano l’occasione per “avviare un lavoro spirituale, comunitario, culturale, sociale”, mostrando “una società civile che si attrezza per aggiungere sapore alla solidarietà e restituire umanità e dignità”.