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San Gabriele dell'Addolorata, un modello di vita religiosa

Ieri ricorreva il 160/mo anniversario della morte del giovane Santo passionista

San Gabriele dell'Addolorata |  | pubblico dominio San Gabriele dell'Addolorata | | pubblico dominio

Il 27 febbraio 1862 moriva nel convento di Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, San Gabriele dell'Addolorata. Religioso passionista giovanissimo, una tubercolosi lo strappa dalla terra per condurlo nel cielo di Dio. Ha appena ventiquattro anni.

Sono passati 160 anni da quel giorno, eppure la fama di questo ragazzo ha varcato i confini dell'Abruzzo, nel quale è spirato, raggiungendo il mondo dei fedeli che a lui si rivolgono. Moltissime le grazie ricevute per la sua intercessione, come grande è la fede che ha trasmesso a chi è vissuto con il religioso e ne ha letto ed amato la biografia.

Francesco Possenti, questo il nome prima di mutarlo in quello di Gabriele dell'Addolorata, nasce ad Assisi il 1° marzo 1838.

Figlio della buona borghesia del luogo, la sua vita scorre serena fino all'età di diciotto anni: durante una processione sente forte desiderio di lasciare tutto per seguire la voce di Dio, che lo chiama alla vocazione religiosa.

Modello di virtù e bontà, la sua vocazione nasce dalla tenera devozione alla Madonna, venerata come madre oltreché modello di fede.

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Diciottenne entra tra i Passionisti e vi compie il cammino di formazione.

La Congregazione della Passione di Gesù Cristo, o dei Padri Passionisti, nasce per volere di Paolo Danei che, dopo un periodo di silenzio, decide di dar vita ad una comunità fondata sulla diffusione della Passione del Cristo.

Fondati nel 1720, la Regola è approvata da Papa Benedetto XIV il 17 maggio 1741.

Amore oblativo e contemplazione del grande mistero dell'amore del Padre per l'umanità, il religioso passionista ne vive il ricordo come una presenza che scalda il cuore.

Novizio e devotissimo a quanto scritto dal fondatore per i propri figli, ama il raccoglimento, la preghiera, ma soprattutto il ritiro dal mondo per volare nelle braccia della contemplazione.

Chi vive con lui, dalle molte testimonianze raccolte durante il processo di canonizzazione, lo ricorda come un ragazzo simpatico ed estroverso ma con un forte senso di responsabilità.

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Negli studi è diligente e bravo, ma sa anche essere simpatico e pronto all'allegria che nasce solo da un cuore puro ed innamorato del Vangelo.

Devotissimo alla Vergine ne celebra le feste, recita il rosario e fa tante piccole penitenze in onore della Madre di Dio, venerata secondo la tradizione della Congregazione, sotto il titolo dell'Addolorata.

Santo dal 1920, è patrono dell'Abruzzo e della gioventù cattolica che ne ha diffuso il culto e la venerazione per quella semplicità che sa di cielo in quanto parte dal cuore di Dio.