"Troppo spesso il nostro amore si esprime per frammenti. Passione, ragione, libertà, che sono implicate nell’amore, invece di collaborare alla consegna totale del sé che unifica l’io, sembrano istanze tra loro contrapposte e destinate a combattersi. Non c’è rapporto tra passione e ragione, libertà e sacrificio, nell’amare l’altro come altro, lasciandolo essere nella sua diversità e, tuttavia, abbracciandolo". Così il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, nell'omelia della Domenica delle Palme.

"Molti oggi - ha aggiunto il porporato aprendo i riti della Settimana Santa della Arcidiocesi Ambrosiana - sostengono che, per rispettare tutti, si deve costruire una società che non faccia riferimento a Dio. Ma chiediamoci se una simile società sarà favore o contro l’uomo? La pienezza che Cristo ha in sé si irradia per tutti, perché è venuto per ciascuno offrendosi alla libertà di tutti per diventare sorgente di pace autentica e di unità solida. La fede cristiana ci insegna che questa opera di riconciliazione e di pacificazione è di bruciante urgenza ai nostri giorni. Vediamo le fatiche della nostra Europa, pensiamo all’intesa dei 28 Paesi dell’Ue, giunta dopo tanto travaglio, sulla questione delicatissima dell’immigrazione è sufficiente o è troppo poca cosa rispetto al grande bisogno?".

Il Cardinale Scola invita i fedeli in questa Settimana Santa a prendere "in mano il Crocifisso, affidandosi a Lui, accostiamoci al Sacramento della Riconciliazione, non dimentichiamo i gesti liturgici del Triduo per rafforzare la nostra fede e per rendere più pacifica la nostra vita personale, sociale comunitaria".