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Situazione in Libano, il Cardinale Rai chiede una conferenza ONU

In Italia per la plenaria della Congregazione delle Chiese Orientali e poi per l’incontro sul Mediterraneo di Firenze, il patriarca maronita si sofferma sulla crisi libanese

Cardinale Bechara Rai | Cardinale Bechara Rai, Patriarca dei Maroniti | Aiuto alla Chiesa che Soffre Cardinale Bechara Rai | Cardinale Bechara Rai, Patriarca dei Maroniti | Aiuto alla Chiesa che Soffre

Papa Francesco ha più volte espresso il desiderio di andare in Libano. Ma il Libano resta comunque una nazione piena di problemi, e per questo il Cardinale Bechara Rai, patriarca dei maroniti, sottolinea la sua road map per uscire dalla crisi: dichiarare la neutralità del Libano, convocare una conferenza internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite per risolvere le situazioni regionali e in particolare quella dei rifugiati, e quindi lavorare per la stabilità.

Eminenza, quali sono le sue speranze per il Libano?

Il Libano ha la particolarità nel mondo arabo. Nel mondo arabo c’è una unicità di religione, di cultura, di opinione, ma il Libano è completamente differente, è il contrario, è la molteplicità delle religioni, delle democrazie, delle culture, la partecipazione. Il Libano va controcorrente. È un luogo di incontro, è un luogo speciale.. C’è una multiconfessionalità organizzata dalla Costituzione del Libano, e così tutti i partiti che non rispettano la multiconfessionalità sono illegali.

Ci sono partiti che non rispettano la multiconfessionalità?

Sfortunatamente, ci sono dei libanesi che ritengono le religioni siano il problema. È il caso di Hezbollah, che si dichiara legato completamente all’Iran e alla politica iraniana. È il problema che un partito politico libanese che porta le armi.

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Hezbollah impone la sua volontà, e boicotta, e boicotta possibili soluzioni. Ma la loro è una interpretazione erronea: è il patto tra musulmani e cristiani è di legalità e partecipazione. Quando questo patto non viene accettato, si crea un problema politico interno, che porta con sé un problema economico, che crea una crisi sociale.

Quale è la crisi più grande?

Sicuramente quella dei rifugiati. Siamo 4 milioni di abitanti, accogliamo due milioni di rifugiati. Chi sarebbe in grado di questa accoglienza, in 2 mila chilometri quadrati, un territorio più piccolo della Sardegna.

La visita del Papa risolverebbe la situazione?

Il Papa ha sempre detto che vuole venire in Libano, ma in questa crisi politica è difficile organizzare il viaggio. Ci vuole stabilità. Ripeto ogni giorno che si deve sviluppare una neutralità del Libano. Il Libano è un Paese che è un messaggio, un messaggio di libertà, il Libano, perché il Libano

Ci vuole una conferenza internazionale speciale del Libano, sotto l’egida delle Nazioni Unite, per completare l’applicazione degli accordi 1984, perché tutte le milizie si sono sciolte tranne Hezbollah. Ci vuole una risoluzione che risponda alle richieste internazionali.

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