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Stabile occupato a Roma, l’Elemosiniere del Papa riattiva la luce

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Il Cardinale elemosiniere Konrad Krajewski ha definito un “gesto disperato” il suo intervento di sabato sera, 11 maggio, per riattaccare i contatori in uno stabile del centro di Roma occupato da famiglie in difficoltà.

A riportare la notizia è l’Osservatore Romano: “Informato della grave situazione in cui si trovavano oltre 400 persone, tra cui numerosi bambini, a causa della sospensione da parte della società che fornisce l’energia elettrica per un problema di morosità, il porporato si è recato in via di Santa Croce in Gerusalemme e ha provveduto personalmente al ripristino: un gesto di umanità compiuto con la consapevolezza delle possibili conseguenze a cui può andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie.

“Dovesse arrivare, pagherò anche la multa” ha detto ad alcuni organi di informazione italiani.

Sempre secondo quanto riportato dall’Osservatore Romano: “Da giorni senza acqua calda e neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi, queste famiglie sono state aiutate dal Vaticano attraverso l’invio dell’ambulanza, di medici e di viveri. Stiamo parlando di vite umane — ha commentato l’elemosiniere — e siamo nel cuore di Roma. Quasi cinquecento persone abbandonate a sé stesse, famiglie che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere”. Ecco allora la necessità di interrogarsi: “Perché sono lì, per quale motivo? Come è possibile che delle famiglie si trovino in una situazione simile?”.

 

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