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Stazioni quaresimali, negli affreschi di San Vitale i gesuiti raccontano la missione

La celebrazione della Stazione a San Vitale  |  | santivitale.com La celebrazione della Stazione a San Vitale | | santivitale.com

“Rinnovate nella forma e nei contenuti dopo il Concilio Vaticano II, le Stazioni hanno oggi ripreso a sottolineare l’aspetto comunitario del cammino quaresimale penitenziale, evidenziando la realtà pellegrinante della Chiesa nel tempo e nella storia quale risposta alla frammentazione umana dei nostri giorni”.

Così il sito della parrocchia di san Vitale in Fovea spiega ai parrocchiani e ai fedeli di passaggio in Via Nazionale il senso del pellegrinaggio delle stazioni.

La chiesa è parrocchia dai tempi paleocristiani ed è dedicata anche a Gervasio e Protasio figli di Vitale.

Nel 1595 per evitare che la chiesa andasse in rovina Clemente VIII la unì alla chiesa di Sant’ Andrea e al noviziato dei gesuiti che la restaurarono grazie al sostegno della principessa Isabella della Rovere.

Per qualche tempo la basilica di sant’ Agnese fu curata dai preti del titolo di Vestina, il nome della matrona che la fece edificare.

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La storia artistica della chiesa si intreccia anche con la storia delle missioni dei gesuiti.

In tempi moderni Sotto  Leone XIII riconfermò il ruolo di parrocchia nel 1884 alla Basilica dei SS. Vitale e Compagni Martiri affidandola al clero diocesano di Roma.

Il territorio era in evoluzione. “Intorno al Quirinale, sede ufficiale del Re, nascevano i principali Ministeri e bisognava disporre di alloggi per funzionari ed addetti, con le loro famiglie. La strutturazione della vita comunitaria e parrocchiale ricalcò felicemente il modello allora in uso, modello che mutò poi a partire dal 1962 secondo le indicazioni e le spinte del Concilio Vaticano II e i suoi indirizzi pastorali” si legge nel sito della parrocchia.

Altro momento solenne la vista di Papa Giovanni Paolo II, nel 1992.

Ma il declino della vita parrocchiale dovuta alla scarsa presenza di abitazioni nei dintorni non è facile da combattere. Si tratta di una chiesa “di passaggio” per molti.

Negli ultimi 15 anni diversi restauri hanno permesso anche agli anziani di arrivare alla chiesa che è sotto l’attuale livello stradale grazie ad un elevatore.

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La chiesa è titolo cardinalizio, che, dopo essere stato soppresso nel 1595 venne restaurato da Leone XIII nel 1880. tra i Cardinali titolari uomini illustri, quali il Cardinale Massaia, Apostolo dell’Etiopia. E’ oggi titolare del Titolo il Cardinale Joseph Adam Maida, Arcivescovo Emerito di Detroit.