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Strage in discoteca, il Cardinale Menichelli: “La morte è sempre la grande nemica"

Il Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo emerito di Ancona-Osimo |  | Daniel Ibanez CNA Il Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo emerito di Ancona-Osimo | | Daniel Ibanez CNA

La morte è sempre la grande nemica e, a qualunque età essa giunga, è inaccettabile. Lo è tanto più, ovviamente, quando si presenta in età umanamente non ipotizzabile”. Sono le parole commosse del Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo emerito della diocesi di Ancona-Osimo, sulla strage della discoteca a Corinaldo, vicino ad Ancona, che ha causato la morte di 6 persone, tra cui cinque adolescenti e una giovane mamma.

Nella ressa durante il concerto nella discoteca sono rimaste ferite anche 60 persone, 7 in modo grave. Sono state ricoverate negli ospedali della zona, molti con traumi da schiacciamento dovuti alla calca.

Il Cardinale Menichelli rispondendo ad alcune domande al quotidiano Avvenire commenta: “La morte ci spinge a riconoscere tutta la nostra fragilità e a renderci conto di come la morte abbia tanti alleati, anche i più banali, che si uniscono a una complessità di elementi. Poi, se vogliamo allargare il discorso, dovremmo dire che solo la Misericordia di Dio conosce i disegni relativi a ognuno di noi. La vita non è bella perché è lunga, feconda, produttiva… Essa è bella perché è vita, e ogni suo momento è una grandezza indecifrabile e indefinibile”.

Per il Cardinale “c’è bisogno di riorganizzare la coscienza delle persone, compresa quella dei ragazzi, per far sì che loro tornino ad amare totalmente la vita, non ci giochino, né con quella propria, né con quella dei propri amici”.

Il Cardinale Menichelli conclude: “Dobbiamo educare la coscienza all’onestà, alla giustizia, alla bellezza del divertimento. Senza entrare nello specifico di questa storia, di cui non conosco i particolari, sento però di dire che se il nostro cuore è venduto al ricavo, alla fine non siamo persone che gestiscono la vita con sapienza ma diventiamo succubi della stupidità del denaro”.

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