Quanto accaduto è stato un “indicibile e spregevole atto di barbarie disumano”. Così il Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangoon, commentando quanto accaduto a Natale a nel villaggio di Mo So, in Myanmar: almeno 38 persone – tra cui donne e bambini – sono stati massacrati dalle forze golpiste fedeli alla giunta militare.

“L’intero Myanmar – ha scritto il porporato – è ora una zona di guerra: quando finirà tutto questo? Quando cesseranno decenni di guerra civile in Myanmar? Quando potremo godere della vera pace, con giustizia e vera libertà?  Quando smetteremo di ucciderci l’un l'altro? Fratelli che uccidono fratelli, sorelle che uccidono sorelle: questa non potrà mai essere una soluzione ai nostri problemi. Le armi non sono la risposta”.

Il Cardinale Bo si appella alle parti in causa chiedendo di “riconoscere che le armi non risolvono la crisi, causando più morti e più fame, con conseguenze devastanti per l'istruzione dei nostri figli, per la nostra economia e la nostra salute. Prego dal profondo del cuore per la fine delle tragedie che abbiamo visto negli ultimi giorni, settimane e decenni”.