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Tanti gli eventi per il Giubileo delle Confraternite. Domenica 18 a piazza San Pietro con Papa Leone XIV

Attese le due grandi processioni che si snoderanno per le vie di Roma

Il Giubileo delle Confraternite | Il Giubileo delle Confraternite | Credit Giubileo delle Confraternite Il Giubileo delle Confraternite | Il Giubileo delle Confraternite | Credit Giubileo delle Confraternite

Un programma fitto di eventi quello del Giubileo delle Confraternite che si terrà da oggi fino al 16 maggio. Attesi pellegrini di 100 Paesi, di tutti i continenti. Fra i Paesi coinvolti, Italia, Spagna, Stati Uniti, Malta, Francia e Brasile, Messico, Argentina, Colombia, Polonia, Regno Unito, e tante, tante altre nazioni.  

Oggi, dalle 17 alle 18,30, presso l'Arcibasilica Papale di san Giovanni in Laterano , ci sarà l'Evento di benvenuto delle Confraternite di Roma che aprirà ufficiale la tre giorni: la preghiera di benedizione sarà affidata a Monsignor Michele Di Tolve , Vescovo ausiliare della diocesi di Roma, responsabile dell'Ambito per la cura del diaconato, del clero e della vita religiosa e rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore. L'apertura ufficiale del Giubileo sarà condotta da Monsignor Michele Pennisi, Arcivescovo emerito di Monreale e Assistente della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d'Italia.

L'incontro vedrà la partecipazione a livello internazionale delle realtà impegnate nell'apostolato ed espressione della pietà popolare che giungerà nella capitale e sarà animato dal Coro della diocesi di Roma diretto dal maestro Monsignor Marco Frisina. Interverranno anche Padre Giacomo D'Orta , rettore della Basilica Giubilare di Sant'Andrea delle Fratte e Paloma Saborido Sánchez dell'Università di Malaga. L'evento è curato dal Coordinamento Giubilare delle Confraternite della Diocesi di Roma nelle persone di Claudio Santangelo e Francesco Corrado e sarà presentato da Fabio Bolzetta , giornalista di TV2000.

 

Il giorno dopo, sabato 17 maggio, a partire dalle ore 14.00, si terrà un evento storico per la città di Roma e per le Confraternite, dal forte valore spirituale: la Grande Processione per le vie del centro, in rappresentanza di tutte le realtà di fede popolare radicate in Italia, Europa e tutto il mondo. In particolare, per la prima volta, saranno a Roma due statue tra le più venerate dei celebri cortei processionali della “Semana Santa” andalusa: il “Santísimo Cristo de la Expiración” meglio conosciuto come “El Cristo del Cachorro” di Siviglia, immagine capolavoro del barocco andaluso del 1682, alto quasi 2 metri e trasportato in corteo su un fercolo sorretto da 42 portantini, e la “Vergine della Speranza” di Malaga, immagine unica nel il suo genere, anch'essa molto venerata, posta su una base di maestose dimensioni e trasportata da 270 persone. Le due suggestive statue potranno essere ammirate, da martedì 13 fino al 17 maggio, all'interno della Basilica di San Pietro. 

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Clou del Giubileo, la Santa Messa in Piazza San Pietro, domenica 18,  alle 10,30: l' Inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma, Papa Leone XIV. 

“Oggi le Confraternite sono chiamate ad essere testimoni vivi e concreti”, ha affermato Monsignor Rino Fisichella, Pro Prefetto del Pro Prefetto del Dicastero dell'Evangelizzazione, in un messaggio inviato al  VI Forum Paneuropeo delle Confraternite che si è svolto ieri, 15 maggio, a Roma presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Fisichella ha continuato poi nel ribadire che “il motto giubilare 'Testimoni di Speranza' ricorda bene a tutti noi quale sia il ruolo principale dei cristiani in questo mondo: essere portatori efficaci della Speranza, ovvero della resurrezione di Cristo e della vita eterna”. E sempre nello stesso contesto di ieri, Monsignor Michele Pennisi, Assistente Ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite della Diocesi d'Italia, ha dichiarato che le confraternite “non sono solo un retaggio del passato, ma sono esperienze significative di fede a servizio dell'azione educativa e missionaria della Chiesa , che richiedono di essere accolte, sostenute e coordinate, ma anche rispettate nella loro storia e nella loro autonomia”.