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Terremoto in Siria e Turchia, un mese dopo l'impegno della Chiesa cattolica

La testimonianza di Padre Raymond Gerges, Amministratore Apostolico della Chiesa Latina in Siria

I danni nei pressi della chiesa Greco Melchita ad Aleppo |  | Madonna Ewaz/ACI MENA
I danni nei pressi della chiesa Greco Melchita ad Aleppo | | Madonna Ewaz/ACI MENA

È trascorso poco più di un mese dal terremoto del 6 febbraio 2023, magnitudo 7.8, che ha colpito il centro-sud Turchia e Siria settentrionale e occidentale, con un bilancio delle vittime che ha superato i 50.000, solo quindici giorni dopo, il 21 febbraio 2023, un altroterremoto di magnitudo di magnitudo 6,4 ha causato altri gravi danni.

Il numero dei morti descrive la portata della tragedia perché sono ancora sono milioni i dispersi. I soccorsi si stanno muovendo più velocemente rispetto al passato, soprattutto ad Aleppo, che ha avuto il quota maggiore (45%) delle perdite materiali rispetto al resto delle città siriane che, secondo stime preliminari della Banca mondiale ammontavano a 5,1 miliardi di dollari.

A proposito del secondo terremoto, Padre Raymond Gerges, Amministratore Apostolico della Chiesa Latina in Siria, ha detto ad ACI MENA: “In circa mezz'ora del terremoto, la sera 170 persone sono venute all'arcidiocesi latina di Aleppo. Ciò che è stato più notevole in questo periodo è stata la forza della solidarietà tra musulmani e cristiani".

Il Consiglio dei capi delle comunità cristiane di Aleppo, attraverso il Committee for Relief, ha annunciato la sua disponibilità ad aiutare per l'affitto le famiglie cristiane le cui case sono diventate insicure sottolineando che la priorità in questa fase è fornire alloggi alternativi. A causa della mancanza di competenze per quanto riguarda i metodi di valutazione degli edifici danneggiati da terremoti, il Sindacato degli Ingegneri di Aleppo terrà, a partire da lunedì 6 marzo, un corso di formazione corso in questo senso.

Il Consiglio ha anche annunciato la possibilità di ripristinare negozi per progetti esistenti e attrezzature di supporto per piccoli progetti danneggiati. Tutte queste decisioni sono state annunciate dopo l'incontro che si è tenuto nel teatro della Cattedrale del Profeta Elia, tra i leader cristiani e alcuni finanziatori e il Comitato Ecumenico per il Soccorso, il Comitato consultivo degli ingegneri che rappresenta tutte le denominazioni.

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In linea con queste decisioni, la chiesa e le organizzazioni cristiane operanti ad Aleppo hanno continuato a sostenere i propri figli con generi alimentari, assistenza in denaro e pasti caldi in alcuni casi. Diverse chiese in città continuano inoltre a fornire servizi di supporto psicologico, sia sotto forma di seminari di gruppo o tramite consulenza individuale.

Per quanto riguarda la Chiesa armena, l'All-Armeian Hayasdan Fund ha annunciato che fornirà finanziamenti aiuti a sostegno della comunità armena in Siria, di cui dovrebbero beneficiare più di 1.000 persone persone, con una parte destinata al rinnovo di un certo numero di istituzioni armene nel paese.

Vale la pena ricordare che nelle ultime due settimane diverse personalità ecclesiastiche hanno visitato Aleppo, a cominciare dal prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali in Vaticano, monsignor Claudio Gugerotti.