Fare convergere nelle parrocchie le celebrazioni per il Triduo Pasquale, evitare che la Veglia Pasquale sia riservata a gruppi particolari, valorizzare il sacramento della Riconciliazione. Sono le disposizioni per il Triduo Pasquale contenute nel documento messo a punto dal Consiglio episcopale della Diocesi di Roma in cui sono raccolti alcuni criteri teologici e pastorali che guidano le celebrazioni per il Triduo Pasquale.

Il documento è stato inviato ai sacerdoti della Diocesi di Roma insieme ad una lettera di accompagnamento firmato dal Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

Queste indicazioni - osserva il porporato - "nella Diocesi hanno già trovato generalmente piena applicazione. Tuttavia, per garantire a tutti i fedeli affidati alla nostra cura pastorale un’esperienza viva di incontro con il Signore Crocifisso e Risorto, è sembrato opportuno richiamarli all’attenzione, offrendo alcune chiarificazioni pastorali, che conferiscano uniformità alla vita della Diocesi".

"In questo modo le parrocchie e le istituzioni pastorali che hanno cura d’anime, quali le chiese nazionali, le missioni in cura d’anime per i migranti, le cappellanie ospedaliere e carcerarie - aggiunge il Vicario di Roma - divengono il cuore pulsante della vita liturgica nelle celebrazioni del Triduo Pasquale. Le altre realtà ecclesiali possono invece, riscoprire il proprio carisma di luoghi privilegiati per la preghiera personale e la celebrazione della riconciliazione".