"Non è opportuno chiamare con lo stesso nome realtà oggettivamente diverse tra loro, come le unioni civili e la famiglia fondata sul matrimonio". Il Parlamento abbia "il coraggio di riconoscere le differenze" e si impegni a "non confondere il doverso rispetto dei diritti con l’appiattimento tra cose diverse, che è una tentazione sempre in agguato e non riguarda solo questi aspetti".

Parole nette quelle usate dal Segretario Generale della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, dopo l'approvazione da parte della Commissione Giustizia del Senato del testo base, presentato dalla senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, che regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso aprendo anche sul fronte delle adozioni. Il provvedimento è stato approvato con i voti del PD e del Movimento 5 Stelle. Contrari Nuovo Centrodestra, Forza Italia e Lega Nord. Si tratta solo di un primo passo: il testo dovrà ora essere incardinato per la discussione in Aula e, se approvato, dovrà passare al vaglio della Camera dei Deputati.

Il testo approvato - attacca mons. Galantino - è "una forzatura ideologica", l'auspicio è che "questa proposta non vada avanti". "Rispetto le posizioni della Cei ma io mi occupo di leggi e diritti, semmai di reati. Non di peccati", replica la senatrice dem.

Ma il dibattito politico si infiamma. "La linea della Cei è sempre stata chiara e coerente: sì ai diritti individuali per le coppie gay, no a unioni che ripropongono l’istituto matrimoniale sotto altro nome", commenta Eugenia Roccella, deputato di Area Popolare, formazione che raggruppa Nuovo Centrodestra e UDC. Dall'opposizione gli fa eco il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, Forza Italia, secondo cui è necessario "opporsi con fermezza" a questo provvedimento. E dal governo,intanto, il viceministro dell'Interno Fiippo Bubbico, Pd, precisa: "L’orientamento del Ministero sulle unioni omosessuali e sulla trascrizione di quelle celebrate all’estero e’ ispirato al presupposto che l’intera disciplina dell’istituto del matrimonio sia fondata sulla diversita’ di sesso dei coniugi".