Ultime Notizie: Akamasoa

Ed Pentin/ EWTN

Papa Francesco ad Akamasoa in Madagascar, la povertà non è un fatalità

“Le vostre grida generate dal non poter più vivere senza un tetto, vedere i figli crescere nella malnutrizione, non avere un lavoro, generate dallo sguardo indifferente per non dire sprezzante di molti, si sono trasformate in canti di speranza per voi e per tutti quelli che vi guardano”.

ufficio stampa famiglia Vincenziana

Madagascar: il sogno di Padre Pedro chiamato “Akamasoa”, la città dei buoni amici

Nel Madagascar la situazione non è facile. In alcune zone è davvero insostenibile: Siamo nel 1989, nella discarica di Tananarive, la capitale del Madagascar. I poveri, che vedono la discarica come ultimo rifugio dopo essere stati cacciati da città e paesi, scavano tra i rifiuti per trovare sostentamento. I bambini dormono coperti dalle mosche. Vi sono morti, giovani e vecchi, senza che vi sia qualcuno che abbia cura di seppellirli. Le istituzioni sono immobili di fronte a questa situazione, anche se qualcuno che sta provando a cambiare la situazione sembra esserci. Tra questi, padre Pedro Pablo Opeka, un missionario argentino arrivato in Madagascar nel 1970 che ha dato vita all’associazione “Akamasoa”, in italiano, "Buoni Amici”, per dare sostenere le famiglie che sopravvivono scavando nella spazzatura.