Ultime Notizie: Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz

Aleh Butkevich, vescovo di Vitebsk, nuovo presidente della Conferenza Episcopale Bielorussa / Catholic.by

Bielorussia, il nuovo presidente dei vescovi nel segno della continuità

La nuova generazione di vescovi bielorussi viene rappresentata da Aleh Butkevich, vescovo di Vitebsk, 49 anni, eletto lo scorso 14 aprile come presidente della Conferenza Episcopale Bielorussa. Succede all’arcivescovo emerito di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz, che pure mantiene degli incarichi in seno alla Conferenza Episcopale e che continua ad essere una voce forte nel Paese.  

Abbraccio tra l'arcivescovo uscente di Minsk Kondrusiewicz e il suo successore, il vescovo Wielikoselec, nominato amministratore apostolico, Minsk,  / catholic.by

Bielorussia, passaggio delle consegne all’arcidiocesi di Minsk

Dall’arcivescovo che ha ricostruito la Chiesa in Bielorussia al vescovo della Chiesa del silenzio, amatissimo nella sua diocesi: l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, lo scorso 24 gennaio, ha lasciato ufficialmente il suo ruolo di arcivescovo di Kiev, e al suo posto è arrivato il vescovo Kazimierz Wielikoselec come amministratore apostolico.  

Una immagine dell'arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk / Twitter Kresy24

Bielorussia, l’arcivescovo Kondrusiewicz può tornare in patria

Dopo quattro mesi e ad un passo dalla pensione, l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk può rientrare in patria. Bloccato alla frontiera lo scorso 31 agosto, di ritorno dalla Polonia, perché il suo passaporto non era stato dichiarato valido, l’arcivescovo è stato in esilio muovendosi tra Polonia e Lituania. La Santa Sede ha lavorato sottotraccia per garantire un ritorno in patria.  

Padre Zhuk e Padre Varanko, i due sacerdoti bielorussi recentemente arrestati / Catholic.by

Crisi in Bielorussia, tre sacerdoti arrestati. Kondrusiewicz: “Consacriamoci a Maria”

Sono tre in tutto i sacerdoti arrestati nell’ultima settimana in Bielorussia, tutti attaccati per aver criticato il governo o anche indirettamente aver appoggiato le proteste, che continuano ininterrotte da quando, ad agosto, le elezioni avrebbero dato la vittoria al presidente uscente Aleksandr Lukashenko. Si tratta di una crisi senza precedenti, cui l’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz, in esilio dal 31 agosto perché il suo passaporto è stato considerato non valido per rientrare nel Paese, risponde chiedendo al Paese di consacrarsi alla Madonna.  

L'arcivescovo Kondrusiewicz dice Messa a Vilnius, 21 novembre 2020 / catholic.by

Bielorussia, Kondrusiewicz dall’esilio: “La crisi potrebbe sfociare in una guerra civile”

Non c’è pace per la Chiesa cattolica in Bielorussia. Mentre continuano le proteste contro le elezioni che hanno portato alla conferma del presidente Aleksandr Lukashenko, e lo stesso presidente chiede una Chiesa nazionale (e probabilmente nazionalizzata), l’ausiliare di Minsk Yury Kasabutsky viene convocato e ammonito dal governo per aver stigmatizzato alcuni arresti in piazza. Il tutto mentre l’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz è ancora in esilio, senza la possibilità di rientrare in patria. Una situazione che ha portato ad un appello di tutti i vescovi di Bielorussia, pubblicato il 25 novembre.  

La messa per l'onomastico dell'arcivescovo Kondrusiewicz celebrata dal vescovo ausiliare Kasabutsky, Minsk, 28 ottobre 2020 / Catholic.by

Bielorussia, la Chiesa celebra l’onomastico dell’arcivescovo lasciando un posto vuoto

Per la prima volta da quando è arcivescovo di Minsk, Tadeusz Kondrusiewicz non è stato presente alla celebrazione eucaristica del suo onomastico in cattedrale. Ma la celebrazione c’è stata, la sua “cattedra” è stata simbolicamente lasciata vuota, mentre il vescovo ausiliare Yury Kasabutsky denunciava in una omelia il fatto che l’arcivescovo è ormai in esilio dal 31 agosto, impossibilitato a rientrare.  

L'arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk / catholic.by

A Roma l'arcivescovo Kondrusiewicz. "In Bielorussia c'è bisogno di riconciliazione"

Dal 31 agosto, l’arcivescovo Tadesuz Kondrusiewicz di Minsk non può rientrare in patria. Andato in Polonia per una celebrazione, è stato bloccato alla frontiera. Successivamente, è stato spiegato che il suo passaporto non era valido. Una situazione difficile, che rispecchia quella della Bielorussia, scossa da proteste dopo il contestato risultato elettorale di agosto che ha visto l’ennesima vittoria di Aleksandr Lukashenko. L’arcivescovo Kondrusiewicz, prima di non poter tornare in patria, aveva avuto colloqui positivi con il governo, aveva organizzato un incontro di preghiera interreligioso per la Bielorussia che aveva avuto grandissimo successo, aveva predicato riconciliazione, un tema centrale in una Bielorussia la cui nuova generazione si trova a fare i conti con il passato ed è proiettata nel futuro.  

La statua di San Michele Arcangelo che ha peregrinato in Bielorussia / Catholic.by

Crisi in Bielorussia, San Michele termina il viaggio. Ma la situazione è ancora difficile

È arrivata a destinazione la statua di San Michele Arcangelo, giunta nel primo santuario di Bielorussia, la chiesa dell’Assunzione e di San Stanislao di Mogilev. Ed è arrivato anche il nunzio apostolico, l’arcivescovo Ante Jozic. Ma non è ancora tornato a casa l’arcivescovo Kondrusiewicz, mentre il governo ha passato una legge che prevede la repressione dura delle proteste anche con conseguenze letali.  

La Via Crucis dell'11 settembre 2020 in Bielorussia / catholic.by

La Via Crucis della Bielorussia. In attesa di segni di distensione

Forse c’è una speranza in quelle che vengono considerate cattive notizie. È stato reso noto all’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk che non può rientrare nel Paese perché il suo passaporto non è più considerato valido. Ma è proprio da qui che l’arcivescovo può partire per chiedere, come cittadino e come suo diritto costituzionale, un nuovo passaporto. È solo uno spiraglio burocratico, in una situazione che in Bielorussia è tesissima.  

La chiesa della Natività della Beata Maria a Zaslavl, parrocchia da 600 anni / Catholic.by

Bielorussia, una parrocchia di 600 anni. L’attesa per l'arcivescovo Kondrusiewicz

Doveva esserci anche l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz a Zaslavl, per celebrare i 600 anni della parrocchia più antica di Bielorussia, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria. Ma l’arcivescovo è bloccato alla frontiera, ospite di un parroco amico di Bialystok in Polonia, dove si era recato per delle celebrazioni della Madonna di Czestochowa e da dove il governo non lo ha più fatto rientrare dal 31 agosto, perché inserito in una “lista nera” di persone non grate a Russia e Bielorussia.  

Le proteste a Minsk  / Victor Mulitsa

Crisi in Bielorussia. “Qui la Chiesa è perseguitata, anche se nessuno ne parla”

Per la Chiesa cattolica in Bielorussia, è il momento delle prese di posizione forti. Mentre l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk non può rientrare nel Paese perché misteriosamente incluso in una lista di persone non gradite in Russia e Bielorussia, l’ausiliare Yury Kasabutsky non usa mezze misure nel sostenere che “è ovvio che stanno cercando fare pressione sulla Chiesa, il che significa che la Chiesa è perseguitata, anche se nessuno ne parla apertamente”.  

L'incontro tra il ministro dell'Interno Karaev e l'arcivescovo Kondrusiewicz di Minsk, 21 agosto 2020  / Catholic.by

Diplomazia pontificia, la situazione in Bielorussia, Caucaso, Libano e Africa

Nella settimana in cui il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, è stato in Francia per celebrare la festa dell’Assunzione a Lourdes, molti eventi internazionali hanno toccato, direttamente e indirettamente, la Santa Sede: dalla situazione nel Caucaso a quella della diga sul Nilo dell’Etiopia, dalle proteste in Bielorussia al golpe in Mali, sono molti i fronti in cui la Chiesa si deve barcamenare, sia con il suo sforzo diplomatico che con il lavoro dei vescovi locali. Resta poi aperta la situazione del Libano: il patriarca maronita Bechara Rai ha stilato un memorandum per un riconoscimento della “neutralità” attiva del Paese che metta fine alle infiltrazioni dall’esterno.  

Giovanni Paolo II e l'arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz / Ruskatolik.rf

Giovanni Paolo II, l’arcivescovo Kondrusiewicz: “Era un vero pastore”

Un vero pastore, che voleva uno sviluppo reale delle Chiese locali, specialmente nelle ex Repubbliche sovietiche che necessitavano formare una identità: l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Minsk, racconta così il suo Giovanni Paolo II.  

L'arcivescovo Kondrusiewicz accompagna Papa Francesco al Sinodo dei vescovi, Città del Vaticano, 11 ottobre 2018 / AG / ACI Group

La discussione al Sinodo 2018: l'Eucarestia, così sottovalutata

Dare più risalto all’esperienza dell’Eucarestia: è stata questa la richiesta dell’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk, in un intervento durante la discussione generale sulla seconda parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo sui giovani.