“La mistica si caratterizza come un’esperienza che supera la mera conoscenza razionale non per merito di chi la vive, bensì per un dono spirituale, che può manifestarsi in diversi modi, anche con fenomeni addirittura opposti, come visioni luminose o fitte oscurità, afflizioni o estasi. Per sé, tuttavia, questi eventi eccezionali restano secondari e non essenziali rispetto alla mistica e alla santità stessa: possono esserne segni, in quanto carismi singolari, ma la vera meta è e resta sempre la comunione con Dio”. Lo ha spiegato stamane Leone XIV nel corso dell’udienza al convegno sulla mistica del Dicastero delle Cause dei Santi
“Il poeta comincia dove finisce l’uomo”, così sentenziava il filosofo spagnolo José Ortega Y Gasset. Santa Teresa d’Avila, Dottore della Chiesa, nella sua profonda esperienza mistica, si è servita anche della poesia, oltreppassando così con i suoi componimenti quel guado che divide l’uomo dall’infinito.
Sant'Ignazio di Loyola, dopo un periodo di convalescenza, per riprendersi dalla ferita ad una gamba, durante l'assedio di Pamplona, vive un periodo di forte unione con la fede.