Per anni, la Corea del Nord è stato in cima alla lista dei Paesi più pericolosi per i cristiani. Ma quest’anno, quel posto per la prima volta è stato preso dall’Afghanistan, che dopo la crisi creata dal ritiro delle truppe americane e il ritorno dei talebani ha visto anche l’unica chiesa del Paese priva di ogni guida pastorale. Il dato è stato registrato dalla World Watch List, la lista dei Paesi dove i cristiani sono più perseguitati redatta ogni anno dalla Ong cristiana Open Doors.
È dal 2002 che la Corea del Nord mantiene il triste primato della nazione dove i cristiani sono più perseguitati. E sul podio, anche questa una costante abbastanza frequente, ci sono Afghanistan e Somalia, seguiti poi da Libia, Pakistan, Eritrea. Per comprendere, però, la gravità della situazione servono i numeri: 80 milioni di cristiani in più perseguitati rispetto al 2019, 4761 persone uccise a causa della loro fede in Cristo, 4488 le chiese distrutte.
Dopo gli allarmi sulla cristianofobia in Europa, messi in luce dal rapporto dell’Osservatorio per le Discriminazioni e le Intolleranze Anti-Cristiane in Europa e da quello del Gatestone Institute, arriva, puntualissimo, il rapporto di Open Doors a ribadire che il cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo. È un rapporto di cui la diplomazia vaticana deve tenere conto.
Più 2,6 punti di tasso di persecuzione anticristiana. Raddoppiato il numero delle chiese attaccate nel corso dell’anno. I cristiani uccisi per cause di fede sono aumentati del 63 per cento. Sono alcuni degli allarmanti dati dalla World Watch List di “Open Doors”, la rete mondiale di sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo.