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Consiglio dei Cardinali, ancora discussioni, e qualche testo

Consiglio dei Cardinali | Una riunione del Consiglio dei Cardinali  | L'Osservatore Romano / ACI Group Consiglio dei Cardinali | Una riunione del Consiglio dei Cardinali | L'Osservatore Romano / ACI Group

C’è stata anche la proposta di alcuni testi, che dovrebbero approdare poi nel testo della costituzione Apostolica che regola la nuova Curia, durante il 19esimo Consiglio dei Cardinali che si è tenuto in Vaticano dal 24 al 26 aprile.

I testi allo studio – riferisce Greg Burke, direttore della Sala Stampa vaticana, in un briefing con i giornalisti – riguardano il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, nonché i tre tribunali della Santa Sede – la Penitenzieria, la Segnatura e la Rota –, questi ultimi secondo una riforma che negli ultimi incontri era stata definita negli scorsi incontri “diaconia della giustizia”.

Si dovrà comunque aspettare per la nuova costituzione apostolica, della quale è già stato fatto “un bel po’”, ma non ci sono “cambiamenti fondamentali”, che hanno riguardato soprattutto la costituzione dei due nuovi dicasteri per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale e Laici, Famiglia e Vita.

Tra i temi discussi – con una presenza abbastanza costante del Papa, impegni permettendo, il quale fa molte domande – anche il ruolo della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, conosciuta come Propaganda Fide, e del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che recentemente si è vista affidare anche la competenza dei santuari.

Altro tema allo studio, la selezione e la formazione del personale. Sul tema si è cercato di avere una “prospettiva a 360 gradi” e per questo sono stati presenti esponenti del Consiglio per l’Economia (il Cardinale Marx, già membro del Consiglio, e il professor Vergmiglio) e dell’ULSA, l’ufficio del lavoro vaticano che ha soprattutto competenze legali, rappresentato dal presidente, l’arcivescovo Corbellini, da Salvatore Vecchio.

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Per la Segreteria di Stato, c’erano il sostituto, l’arcivescovo Angelo Becciu, il “Ministro degli Esteri”, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, e l’arcivescovo Jan Pawslowki, responsabile delle rappresentenze pontificie, un ruolo che prima di lui era destinato all’arcivescovo Luciano Suriani, ora nunzio in Serbia. Non è il solo nunzio a lavorare nella Seconda Sezione. Per la cronaca, è tornato a lavorare in Segreteria di Stato anche l’arcivescovo Antonio Mennini, tornato di recente dal suo incarico di nunzio a Londra.

Anche la decentralizzazione è stata oggetto di discussione, e il metodo di lavoro potrebbe forse essere mutuato da quello della sezione speciale dei Migranti, sotto la guida diretta del Papa, che sta lavorando a stabilire un contatto diretto con tutte le conferenze episcopali.

Si è trattato comunque di una riunione regolare, tenuta secondo i ritmi consueti, durante la quale il Cardinale George Pell, prefetto della Segreteria dell’Economia, ha aggiornato sul lavoro del suo dicastero e in particolare sul monitoraggio del budget, e il Cardinale Sean O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, che ha raccontato del lavoro svolto, in particolare nella formazione per i vescovi del mondo.

La prossima riunione del Consiglio dei Cardinali sarà dal 12 al 14 giugno, e nel frattempo si sarà forse meglio definita la situazione del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, che ci si aspettava fosse a pieni ranghi da Pasqua. Il dicastero è in attesa della nomina del nuovo segretario, ma a partire dalla prossima settimana tutti i dicasteri coinvolti avranno un ufficio a Palazzo San Calisto.

Come sarà strutturato il nuovo dicastero? Secondo l’Annuario Pontificio, questo sarebbe suddiviso nelle tre commissioni per l’Ecologia, per la Carità, per gli Operatori Sanitari. Sembra però ci sarà un approccio più interdisciplinare ai problemi, e dunque ci saranno tre sezioni: gestione, ricerca e pastorale. Ognuna di queste tre sezioni avrà un sottosegretario. Le sezioni si vanno ad aggiungere alla sezione migranti, l’unica per ora già operativa perché posta sotto le dipendenze dirette del Papa.