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Sinodo 2018: è pronto il documento da consegnare a Papa Francesco

Il documento dei giovani al Pre-Sinodo |  | pagina facebook, pubblico dominio
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I ragazzi del Pre-Sinodo 2018 |  | pagina facebook Sinodo2018
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Il documento finale da consegnare al Papa è pronto. I giovani del Pre-sinodo 2018 hanno lavorato giorno e notte questa settimana per elaborare un testo che confluirà, insieme agli altri contributi pervenuti, nell’Instrumentum laboris, il documento su cui si confronteranno i Padri sinodali. Un sinodo “sui giovani, dei giovani e per i giovani”, come ha più volte specificato Papa Francesco, che ha aperto i lavori lo scorso lunedì. “Non si tratta di comporre un trattato teologico né di stabilire un nuovo insegnamento della Chiesa. È piuttosto un documento che rispecchia le specifiche realtà, personalità, credenze ed esperienze dei giovani del mondo”, come viene riportato nell’introduzione del documento stesso.

“Il Papa ha parlato con coraggio e ha chiesto ai giovani di lasciare fuori dalla porta la vergogna – osserva il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, intervenuto alla conferenza stampa in Sala Stampa Vaticana - ha domandato loro di essere protagonisti di questo cammino sinodale. Citando la Sacra Scrittura, ha ricordato che spesso sono proprio i giovani a riaprire la porta della speranza nei momenti di crisi e che una Chiesa che non osa strade nuove è una Chiesa condannata a invecchiare. Soprattutto, il Santo Padre ha messo in guardia tutti dalla pretesa di parlare dei giovani senza interpellare i giovani. È da dire che la Riunione, che oggi si conclude, è stata una risposta a questo appello”.

I circa 15.300 giovani che hanno preso parte alla Riunione, fisicamente o virtualmente, provengono dai cinque continenti. Il documento redatto nel corso di questa settimana si articola in tre parti, precedute da un’introduzione: la prima parte tratta delle sfide e delle opportunità dei giovani nel mondo di oggi; la seconda della fede e della vocazione, del discernimento e dell’accompagnamento dei giovani; la terza delle attività formative e pastorali della Chiesa.

La prima parte, per la formazione della personalità, sottolinea che “la Chiesa ha quindi bisogno di sostenere meglio le famiglie e la loro formazione. Questo è particolarmente significativo in quei Paesi dove non vi è libertà di espressione, dove ai giovani – specialmente ai minori – non è permesso partecipare alla vita della Chiesa; per questo, devono essere formati alla fede a casa dai loro genitori”. “È inoltre opportuno osservare – riporta esattamente il documento dei giovani - che l’identità dei giovani è anche formata dalle interazioni esterne e dall’appartenenza a specifici gruppi, associazioni e movimenti, attivi anche al di fuori della chiesa. Abbiamo bisogno di trovare modelli attraenti, coerenti e autentici. Abbiamo bisogno di spiegazioni razionali e critiche a questioni complesse - le risposte semplicistiche non sono sufficienti. Molti giovani non sanno rispondere alla domanda ‘qual è il senso della tua vita?’. Non sempre riescono a collegare la vita con il senso del trascendente. Tanti giovani, avendo perso fiducia nelle istituzioni, non si riconoscono più nelle religioni tradizionali e non si definirebbero come ‘religiosi’. Tuttavia, i giovani sono aperti alla spiritualità”.

Nella prima parte anche un'attenzione ad alcuni temi "scomodi", che hanno trovato dibattiti e opinioni diverse tra i giovani presenti e che il documento stesso riporta: "C’è spesso grande disaccordo tra i giovani, sia nella Chiesa che nel mondo, riguardo a quegli insegnamenti che oggi sono particolarmente dibattuti. Tra questi troviamo: contraccezione, aborto, omosessualità, convivenza, matrimonio e anche come viene percepito il sacerdozio nelle diverse realtà della Chiesa. Ciò che è importante notare è che, indipendentemente dal loro livello di comprensione degli insegnamenti della Chiesa, troviamo ancora disaccordo e un dibattito aperto tra i giovani su queste questioni problematiche. Di conseguenza vorrebbero che la Chiesa cambiasse i suoi insegnamenti o, perlomeno, che fornisca una migliore esplicazione e formazione su queste questioni. Nonostante questo dibattito interno, i giovani cattolici cui convinzioni sono in contrasto con l’insegnamento ufficiale desiderano comunque essere parte della Chiesa. D’altra parte, molti giovani cattolici accettano questi insegnamenti e trovano in essi una fonte di gioia. Desiderano che la Chiesa non solo si tenga ben salda ai suoi insegnamenti, sebbene impopolari, ma li proclami anche con maggiore profondità".

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La seconda parte mette in chiaro l’importanza del comprendere come i giovani percepiscono la fede, la vocazione e le sfide che si presentano nel discernimento. Il rapporto che i giovani hanno con Gesù è tanto vario quanto il numero dei giovani nel mondo. “Molti di loro – riporta il documento - vedono Gesù come loro Salvatore e Figlio di Dio. Inoltre, spesso i giovani trovano la vicinanza a Gesù attraverso Sua madre, Maria. Altri, invece, possono non avere tale relazione con Gesù, ma lo vedono comunque come un riferimento morale e una buona persona. Molti giovani percepiscono Gesù come un personaggio storico, Altri, invece, percepiscono Gesù lontano dalla loro esperienza umana, distanza che per loro è perpetrata dalla Chiesa. I giovani hanno bisogno di incontrare la missione di Cristo, e non ciò che a loro può sembrare una aspettativa morale irraggiungibile. In ogni caso, si sentono insicuri su come fare tutto ciò. L’incontro con Gesù deve essere promosso nei giovani, verso i quali la Chiesa deve rivolgersi. Discernere la propria vocazione rappresenta una sfida, specialmente alla luce dei preconcetti inerenti a questo termine, ma i giovani la accettano comunque. Questo processo di discernimento può essere un’avventura che accompagna il cammino della vita. Detto questo, molti giovani non sanno come coinvolgersi in questo processo di discernimento, e questo costituisce un’opportunità per la Chiesa per accompagnarli”.

La terza ed ultima parte riguarda l’azione educativa e pastorale della Chiesa. “Una Chiesa credibile è proprio quella che non ha paura di mostrarsi vulnerabile. Per questo, la Chiesa dovrebbe esser solerte e sincera nell’ammettere i propri errori passati e presenti, presentandosi come formata da persone capaci di sbagli e incomprensioni. Tra questi errori, occorre menzionare i vari casi di abusi sessuali e una cattiva amministrazione delle ricchezze e del potere. La Chiesa dovrebbe continuare nel rafforzare la sua politica di tolleranza zero all’interno delle proprie istituzioni, e così riconoscendosi umile e umana potrà aumentare la propria credibilità e la capacità di entrare in empatia con tutti i giovani del mondo”, come scrivono i ragazzi nel documento.

Il Cardinale Baldisseri spiega ancora nello specifico durante la conferenza stampa: “Dal testo affiora un grande desiderio di trasparenza e di credibilità da parte dei membri della Chiesa, in particolare dei pastori: i giovani si aspettano una Chiesa che sappia riconoscere con umiltà gli errori del passato e del presente e impegnarsi con coraggio a vivere ciò che professa. Al tempo stesso, i giovani cercano educatori dal volto umano, pronti se necessario a riconoscere le loro fragilità. I giovani soffrono oggi per la mancanza di veri accompagnatori, che li aiutino a trovare la loro strada nella vita, e domandano alla Comunità cristiana di farsi carico del loro bisogno di guide autorevoli”.

Laphidil Twumasi, ragazza del Sinodo anche lui intervenuta presso la Sala Stampa della Santa Sede, chiarisce: “La sfida iniziale è stata prendere in mano 26 testi diversi, tradurli tutti in inglese, cercare i punti che avevano in comune, fare una specie di riassunto, per poi ri-tradurre tutto nelle diverse lingue. Noi membri del gruppo di redazione siamo stati divisi in 3 gruppi così perché ogni gruppo potesse approfondire uno dei 3 temi. Eravamo 4 relatori e 3 traduttori per gruppo. Abbiamo lavorato tre giorni, o meglio notti, sul documento, offrendo ogni volta all’assemblea generale l’opportunità di condividere le proprie opinioni e commenti sulla sua stesura e il contenuto”.

Domani alcuni di questi ragazzi avranno il privilegio di offrire al Pontefice il documento scaturito dalla Riunione.

 

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