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Papa Francesco: “Quando il popolo è scartato, lo si priva della dignità”

Papa Francesco durante un videomessaggio

In un videomessaggio al Centro di Teologia di Comunità, una organizzazione inglese che sviluppa pratiche di organizzazione comunitaria, riflessione teologica e preghiera, Papa Francesco rinnova il suo appello a creare meccanismi economici che garantiscano la dignità di tutti, perché “quando il popolo è scartato, lo si priva della dignità”.

Il messaggio è indirizzato alla conferenza internazionale “Una politica radicata nelle persone”, organizzato insieme alla Campagna Cattolica per lo sviluppo Umano che celebra i 50 anni di vita e che in questi anni ha aiutato le comunità più povere degli Stati Uniti e vivere in maniera più degna. Oltre alla campagna, ci sono altre organizzazioni che partecipano all’incontro.

Papa Francesco sottolinea che “la povertà e l’esclusione dal mercato del lavoro” venute fuori dalla pandemia che viviamo “hanno reso molto più urgente e necessaria la vostra opera e testimonianza”, chiamati a dare “una vera risposta alla crescita del populismo, che non sia il populismo”, ma piuttosto “una politica di fraternità, radicata nella vita del popolo”, quella che il Papa chiama “Politica con la maiuscola”, ed è “politica come servizio, che apre nuovi cammini affinché il popolo si organizzi e si esprima”, una politica “non solo con il popolo ma con il popolo, radicata nelle sue comunità e nel suo valore”.

I populismi, invece – dice il Papa – seguono il dettame “Tutto con il popolo, niente con il popolo”, che è un “paternalismo politico”, per cui il popolo “non è padrone del suo destino”.

“Quando il popolo viene scartato, è privato non solo del benessere materiale, ma anche della dignità di essere protagonista della sua storia, del suo destino, di esprimersi con i suoi valori e la sua cultura, creatività e fecondità”, dice Papa Francesco. Il quale sottolinea come sia impossibile separare “la promozione della giustizia sociale del riconoscimento dei valori e della cultura del popolo”.

Questo, nelle comunità cristiane, nasce “dall’incontro con Gesù Cristo, che cerca instancabilmente a chi manca di forza d’animo ed è perduto, che si colloca agli stessi limiti dell’esistenza, per essere volto della presenza di Dio”.

Il Papa apprezza il lavoro dei partecipanti al convegno, la loro presenza nelle periferie, sottolinea che questo può essere un lavoro “scomodo”, ma che ci si deve ricordare che “rispettare il popolo è rispettare le sue istituzioni, a partire dalle istituzioni religiose”, e per questo il pastore “cammina a fianco, in mezzo e dietro il popolo”.

Papa Francesco rimarca che “se la Chiesa si dimentica dei poveri smette di essere Chiesa”, e dunque “una politica che si dimentica delle periferie non conoscerà mai il centro e confonderà il futuro con un progettarsi di fronte allo specchio”. Per il Papa “il disprezzo della cultura popolare è l’inizio dell’abuso di potere”. Per questo, chiede di essere “sempre al servizio dei popoli”.

 

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