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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco, il rosario per sconfiggere la pandemia in Bosnia a Medjugorje

Questa sera il Rosario per chiedere la fine della pandemia sarà guidato nel santuari della Madonna Regina della Pace a Medjugorje, in Bosnia con l’intenzione specifica per i migranti.

Il Santuario solo dal 2019 ha ricevuto un vero riconoscimento dalla Santa Sede con l’autorizzazione ai pellegrinaggi ufficiali anche senza un pronunciamento sulle apparizioni mariane che sarebbero iniziate 40 anni fa. 

Il Papa vuole preservare la devozione mariana come ha detto  Padre Salvatore Maria Perrella, preside della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma, uno dei diciassette membri della Commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje istituita nel 2010 da Benedetto XVI e guidata dal cardinale Ruini.

Lo stesso Papa Francesco rispondendo ad un giornalista nella conferenza stampa in aereo al rientro dal viaggio a Fatima nel 2017 ha ricordato che “la relazione Ruini afferma che si devono distinguere le prime apparizioni, quando i veggenti erano ragazzi e dice che si deve continuare a investigare quelle. Sulle presunte apparizioni attuali, la relazione presenta i suoi dubbi. Io personalmente sono più cattivo, preferisco la Madonna Madre che non la Madonna capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio. 

E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore: questo lo dico come opinione personale. C’è chi pensa che la Madonna dica: venite, quel tal giorno alla tal ora darò un messaggio a quel veggente. Poi, terzo punto, c’è il fatto spirituale e pastorale, il nocciolo della relazione: gente che si converte, che incontra Dio, che cambia vita. E questo non grazie a una bacchetta magica. Questo fatto non si può negare”.

Nel 2019 poi “Papa Francesco ha disposto che sia possibile organizzare i pellegrinaggi a Medjugorje” grazie al lavoro svolto dall’arcivescovo polacco Henryk Hoser, nominato da Bergoglio visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, e dalla nunziatura apostolica a Sarajevo. Ovviamente i pellegrinaggi devono “evitare che questi pellegrinaggi siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa. Va evitato dunque che tali pellegrinaggi creino confusione o ambiguità sotto l’aspetto dottrinale. Ciò riguarda anche i pastori di ogni ordine e grado che intendono recarsi a Medjugorje e lì celebrare o concelebrare anche in modo solenne”. 

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