venerdì, maggio 03, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Lo scandalo dell’incarnazione. XXI domenica del tempo ordinario

Gesù Pane della Vita

Il vangelo di questa domenica ci presenta la parte finale del Discorso del Pane di Vita. In esso ci viene presentato lo scandalo che suscitano le parole di Gesù non solo nelle folle, ma anche all’interno del gruppo dei discepoli e il dialogo di Gesù con Simon Pietro (Gv 6,67-69).

Perché questa crisi? Perché la pretesa di Cristo di presentarsi “come il pane vivo disceso dal cielo” era per loro insopportabile, dura, irricevibile. Potevano riconoscerlo ed accoglierlo come profeta, come un uomo inviato da Dio, ma non come “carne” da mangiare e “sangue” da bere. E, dunque, decidono di rompere con il Signore: “si tirarono indietro e non andavano più con lui”. Quante volte questo atteggiamento si è ripetuto, lungo i secoli, nella vita di tante persone, di tanti cristiani ed è presente ancora oggi in tante espressioni religiose. E’ lo scandalo dell’incarnazione! Come è possibile che Dio diventi realmente, veramente uomo, carne mortale, in Gesù di Nazareth e subisca una sconfitta vergognosa?

Gesù reagisce annunciando che al termine della sua missione Egli, attraverso l’innalzamento sulla croce, ritornerà al Padre e allora sarà svelata la sua vera identità di Figlio di Dio. E così l’annuncio scandaloso di un Dio che ha assunto la povertà, la fragilità e la debolezza umana e che si fa cibo e bevanda per l’uomo sarà finalmente superato. Infatti, l’Incarnazione, la passione, la morte, la resurrezione e l’ Eucarestia si possono accogliere solo se Cristo è il Figlio di Dio.

Alla fine rimangono solo gli apostoli. Dinanzi alla crisi prodotta dalle sue parole e dai suoi gesti, Gesù guarda i suoi amici più intimi, i Dodici, e rivolge loro una drammatica domanda: "Volete andarvene anche voi?". Gesù non modifica il suo discorso perché la sua preoccupazione non è quella di avere il consenso delle persone. Egli, in altre parole, non teme, anche se questo gli provoca sofferenza, di rimanere solo perché è venuto non per se stesso, ma per rivelare il Padre e la via per giungere alla pienezza della vita.

La risposta di Pietro è straordinaria: "Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio!” Pur senza capire tutto, Pietro riconosce che Gesù è il Messia e crede in Lui. A nome del gruppo sceglie Gesù e decidere di legare la sua vita a quella del Signore. Per Pietro la comunione e l’amicizia con Cristo è l’unica scelta vera e ragionevole ed è principio di vita.

Di fronte a Gesù siamo chiamati a deciderci se accoglierlo o rifiutarlo. Ma non si sceglie Cristo una volta per tutte. Ogni giorno il nostro servizio e la nostra fedeltà a Lui vanno riconfermati, senza spaventarci dei dubbi e delle oscillazioni della nostra fede.

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