Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

La vera morte è l'incapacità di amare. V Domenica di Quaresima

Manca poco più di una settimana alla morte di Gesù e alcuni simpatizzanti ebrei di origine greca che si trovano a Gerusalemme rivolgono a Filippo e ad Andrea la richiesta di potere vedere Gesù. Questo gruppo di greci rappresentano i popoli della terra che saranno attirati a Cristo dalla fecondità del suo sacrificio. Gesù stesso, infatti, affermerà che una volta innalzato sul patibolo della croce, attirerà tutti a sè, perché  l’uomo non rimane insensibile “a tanto amore” di Dio nei confronti dell’umanità.

PD

Il cuore di Dio batte anche per i peccatori. IV Domenica di Quaresima

Il brano di vangelo di questa domenica di Quaresima appartiene al dialogo tra Gesù e Nicodemo che ci viene riportato nel capitolo 3 del Vangelo di Giovanni. In esso troviamo questa rivelazione: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. Siamo chiamati, dunque, a confrontarci con l’amore di Dio per l’umanità, per ognuno di noi.

Gesù al tempio di Gerusalemme - pd

Il Corpo di Cristo è tempio di Dio. III Domenica di Quaresima

Gesù si reca al tempio di Gerusalemme e trova che è stato trasformato in un “luogo di mercato” e “perde la pazienza”. La ragione profonda di questa ira che si accende nel cuore di Cristo va ricercata nel fatto che Egli riconosce nel tempio la casa del “Padre suo”. Chiamando Dio suo Padre rivela, ancora una volta, la sua identità di Figlio di Dio. Già all’età di dodici anni egli aveva dichiarato a Giuseppe e Maria: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma nessuno, allora, aveva compreso il significato di quelle parole (Lc 2, 49-50).

PD

L’ascolto è ciò che definisce il discepolo. II Domenica di Quaresima

Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima ci presenta l’episodio della Trasfigurazione di Cristo. Pochi giorni prima Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli la sua passione e morte a Gerusalemme. Gli apostoli erano quindi rattristati e scandalizzati perché l’idea che essi avevano del Messia andava in tutt’altra direzione. Attendevano, infatti, un Messia glorioso, potente, vincitore non sconfitto, disprezzato e ucciso dai suoi nemici. 

Gesù nel deserto - pd

Il tempo è compiuto. I Domenica di Quaresima

Mercoledì scorso, con l’austero rito della Ceneri, abbiamo iniziato il nostro percorso di Quaresima. Questo tempo santo ha lo scopo di preparaci alla solenne festa della nostra redenzione, la morte e resurrezione di Cristo.

Gesù guarisce il lebbroso - pd

Assaggi di vita eterna. VI Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta la guarigione di un lebbroso. La lebbra era una malattia terribile che condannava alla solitudine, ma quel che è peggio era percepita come una punizione di Dio. Gesù di fronte al lebbroso è “mosso a compassione” e lo tocca. Nella compassione e nel gesto di Cristo verso il lebbroso noi vediamo il porsi di Dio nei confronti dell’umanità da Lui separata a causa del peccato, la vera lebbra, che distrugge la vita delle persone. Tutti, dunque, siamo “lebbrosi” e bisognosi di essere salvati. E’ per questa ragione che il Figlio di Dio si è fatto carne. E’ venuto tra noi per porre le infinite ricchezze della sua divinità al nostro servizio e così darci  la vita. 

Gesù a Cafarnao - Pd

Il primato dell’amore. V Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica continua il racconto di come Gesù viveva le sue giornate a Cafarnao. Egli trascorreva il suo tempo alternando la predicazione del Regno di Dio con la guarigione dei malati e degli indemoniati. Il Signore si trovava, dunque, a confrontarsi con tutte quelle situazioni che fanno soffrire l’uomo: ogni sorta di malattia e, in più, quel male oscuro, il più terribile di tutti, che è la possessione diabolica.

Gesù guarisce il lebbroso - pd

Assaggi di vita eterna. VI Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta la guarigione di un lebbroso. La lebbra era una malattia terribile che condannava alla solitudine, ma quel che è peggio era percepita come una punizione di Dio. Gesù di fronte al lebbroso è “mosso a compassione” e lo tocca. Nella compassione e nel gesto di Cristo verso il lebbroso noi vediamo il porsi di Dio nei confronti dell’umanità da Lui separata a causa del peccato, la vera lebbra, che distrugge la vita delle persone. Tutti, dunque, siamo “lebbrosi” e bisognosi di essere salvati. E’ per questa ragione che il Figlio di Dio si è fatto carne. E’ venuto tra noi per porre le infinite ricchezze della sua divinità al nostro servizio e così darci la vita.

Gesù nella sinagoga di Cafarnao - pd

L'ultima parola appartiene a Dio. IV Domenica del Tempo Ordinario

Cristo inizia la sua missione nella sinagoga di Cafarnao, dove commenta un testo delle Sacre Scritture. Il Suo insegnamento suscita l’ammirazione degli ascoltatori, i quali si sentono scossi, colpiti, interpellati dalle sue parole. Ma non solo! Il suo insegnamento, così nuovo, ma nello stesso tempo così vero, mette in crisi le false sicurezze e le mediocrità degli ascoltatori, facendo emergere il desiderio di confrontarsi con Gesù. In effetti la gente si interroga circa la sua identità; si domanda da chi gli viene l’autorità con cui parla. L’attenzione, quindi, non è più rivolta al contenuto della sua predicazione, ma alla Sua persona.

La chiamata dei discepoli - pd

Portare la salvezza alle persone. III Domenica del Tempo Ordinario

Nelle letture di questa domenica troviamo due affermazioni che sembrano in contrasto tra di loro. Gesù, nel Vangelo, afferma: “ Il tempo è compiuto”, mentre l’apostolo Paolo nella seconda lettura dice “ il tempo è breve”. Si parla, dunque, di due tempi diversi. Gesù si riferisce all’attesa del Messia e pertanto può affermare che il tempo è compiuto perché in Lui le promesse di Dio, finalmente si sono pienamente adempiute. Con Cristo l’attesa è finita, perché in Lui il Regno di Dio si è fatto visibile e l’uomo può entrarvi con la fede e la conversione della vita, cioè con una decisione che coinvolge la sua libertà.

Gesù con i discepoli - pd

Entrare in una relazione d’amicizia con Gesù. II Domenica del Tempo Ordinario

“Che cosa cercate?” sono le prime parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni  e, pertanto, appaiono particolarmente significative. Esse sono indirizzate a due persone (Giovanni e ad Andrea) che si sono messi a seguirlo dopo avere lasciato il Battista che battezzava presso il fiume Giordano. E’ interessante notare che il Signore  non inizia il dialogo parlando di sé o presentando il suo messaggio, ma facendo parlare i due. Si interessa alla domanda che portano nel cuore

Il Battesimo di Gesù - pd

Siamo figli di Dio incamminati verso l’incontro con Lui. Battesimo del Signore

La Chiesa celebra oggi la solennità del battesimo di Gesù. Con questa festa si conclude la celebrazione del Mistero natalizio. Racconta il testo evangelico che Gesù fu battezzato da Giovanni il Battista. È importante ricordare che il battesimo di Giovanni manifestava l’accoglienza nella propria vita del suo invito alla penitenza e si compiva mediante un rituale ben preciso. Il penitente entrava nelle acque del fiume Giordano e sul suo capo veniva versata l’acqua, cosicché questi ne era come sommerso.

La Santa Famiglia - pd

La principale scuola di tutte le virtù sociali. Santa Famiglia di Nazareth

Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo. La famiglia è luogo di amore, di donazione e di trasmissione della vita. Per quanto riguarda i figli è opportuno ricordare che i genitori non ne sono i proprietari. Gesù, infatti, non fu solo di Giuseppe e di Maria, ma soprattutto del Padre celeste. I figli, dunque, e non solo il Figlio che è Gesù, sono il segno della visita di Dio e della sua benedizione.

L'annunciazione - pd

Senza Cristo l’uomo è smarrito. IV Domenica di Avvento

In questa IV domenica di Avvento la Chiesa ci porta a meditare l’episodio dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria Santissima. Trova, così, compimento la profezia di Isaia: “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che chiamerà Emmanuele: Dio con noi”. Con questo episodio siamo introdotti nel cuore del Natale, che tra qualche giorno celebreremo nel suo evento storico, accaduto circa duemila anni fa. Dio, assumendo una carne come la nostra nel seno della Vergine Maria,  da “Dio altissimo” e “onnipotente”, avvolto nello splendore di una luce che abbaglia, si è fatto uno di noi per parlarci; farci conoscere il suo volto; divenire nostro compagno di vita; salvarci dal peccato e dalla corruzione, svelarci chi è Dio e chi è l’uomo.

San Giovanni Battista - pd

L'amicizia con Dio è un'opportunità data a tutti. III Domenica di Avvento

Questa terza domenica di Avvento è chiamata anche la domenica della gioia. 

la celebrazione della Messa - CNA

Riscoprire la centralità della santa Messa. I Domenica di Avvento

Inizia oggi, con la prima domenica di Avvento, il nuovo Anno Liturgico. Durante l’Avvento, che si prolunga per quattro settimane, la Chiesa ci porta a meditare sulle  tre venute di Cristo. La prima celebra l’incarnazione del Figlio di Dio, evento accaduto in un tempo determinato ed in un luogo ben preciso. Con essa noi abbiamo conosciuto l’infinito amore di Dio che, per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato ed aprirgli la porta del Paradiso, ha accettato di entrare nel nostro mondo e di assumere la debolezza della nostra carne. Questa venuta noi la celebriamo nel santo Natale, che inaugura il tempo della salvezza.

Cristo Re - pd

Chi non ama rimane nella morte. Solennità di Cristo Re

Siamo giunti, carissimi fratelli e sorelle, alla fine dell’anno liturgico e per questa ragione la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. In questa domenica risuona alle nostre orecchie e dentro al nostro cuore una parola che offre una grande certezza alla nostra vita: ”Bisogna … - così afferma san Paolo nella seco lettura - che Cristo regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi”. E’ come se ci venisse detto, con un linguaggio più vicino a noi: “Dio ha deciso che Cristo regni…e quindi ciò accadrà necessariamente”.

La parabola dei talenti - pd

La vita trova pienezza nell’amore per Dio. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Siamo ormai prossimi al termine dell’Anno Liturgico e la Chiesa in queste domeniche ci ricorda che il mondo non è eterno, ma è destinato a finire. Tuttavia, per il Signore la fine del mondo non è pensata come un evento catastrofico, ma piuttosto in termini di maturazione. Egli, infatti, per parlarne si serve dell’immagine della mietitura del grano o della donna che vive le doglie del parto. La creazione, dunque, avrà un termine che coincide con il suo compimento e quando questo accadrà, Dio finalmente “sarà tutto in tutti”.

La parabola delle dieci vergini - pd

Chi è il cristiano impreparato? XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta la parabola delle dieci vergini, di cui cinque sono qualificate come sagge e cinque stolte. Nel racconto è presente una durezza ed una drammaticità che emerge, in particolare, dal dialogo tra le ragazze e dalle parole di Cristo-Sposo: “andate a comprarvelo” e “non vi conosco”.

Gesù con i discepoli - pd

Il criterio della grandezza è quello del servizio. XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Nel  Vangelo di questa domenica, Gesù elenca tre peccati che svuotano la vita dei discepoli di Cristo