sabato, maggio 04, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Il vescovo di Kikwit, Papa Francesco viene in Congo per incoraggiare la riconciliazione

Papa Francesco sarà nella Repubblica Democratica del Congo dal 2 al 5 luglio prossimi. Mons. Timothée Bodika Mansiyai, vescovo di Kikwit, diocesi situata nella parte centro-occidentale del Paese africano, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre racconta come i cattolici si stanno preparando alla visita del Pontefice. 

A trentasette anni dalla seconda visita di san Giovanni Paolo II, un Successore di Pietro metterà piede nella Repubblica Democratica del Congo. «Quando è stata resa pubblica la notizia della visita del Papa, siamo rimasti entusiasti. Questo è San Pietro che viene da noi. Viene come Pastore, per confermarci nella fede, e ci sentiamo molto benedetti dalla sua visita», dice mons. Bodika.

Per i cattolici questo è un momento di grande gioia, e c'è molta curiosità, soprattutto per chi non conosce il Papa. In vista della visita, i Vescovi ne sottolineano la dimensione spirituale e vogliono che la popolazione comprenda il senso del viaggio apostolico, e a questo scopo «recitiamo la preghiera di preparazione alla visita del Santo Padre al termine di ogni Messa», spiega il vescovo, alla guida della diocesi di Kikwit dal 2016.

A causa dei molteplici e complessi conflitti e delle perduranti difficoltà che hanno afflitto il secondo fra i più grandi Paesi del continente, il messaggio principale di Papa Francesco dovrebbe essere quello della riconciliazione. «Il Papa viene a dirci: 'Congolesi, riconciliatevi!'. La Repubblica Democratica del Congo è un Paese enorme e molto ricco, ma c'è una sofferenza diffusa nella società. Il Papa viene da noi in un momento molto travagliato della vita del nostro Paese. Per esempio sarà a Goma, dove c'è molta tensione, ci sono gruppi armati che diffondono il terrore per motivi egoistici, anche se è la parte più ricca del Paese», continua il vescovo.

Nonostante tutti i problemi che affliggono la nazione, i congolesi hanno qualcosa da offrire anche alla Chiesa universale, afferma il vescovo Bodika. «Nella Repubblica Democratica del Congo, seguendo il Concilio Vaticano II, abbiamo lavorato molto per valorizzare i laici nella Chiesa. Direi al Papa: Santo ‘Padre, sono il presidente della Commissione episcopale per i laici. Vede, ci sono i laici. Vede, i giovani!’», conclude entusiasta il prelato. 

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