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Un servizio di EWTN News

Benedetto XV, l'elogio di Don Orione

“Poichè tu hai vissuto tutto questo arco di vita non solo per te stesso ma per il bene comune, come si addice a un buon sacerdote, né hai limitato la tua sollecitudine per la salute delle anime entro i confini della tua diocesi nativa, dedicando tutto te stesso al perpetuo vantaggio della Santa Chiesa, è doveroso da parte Nostra congratularCi tra i primi per codesto fausto giorno che rinnova la memoria della fruttuosa tua opera”. Così Papa Benedetto XV scriveva a Don Luigi Orione il 2 aprile 1920, venticinquesimo anniversario dell’ordinazione presbiterale.

“Tutti sanno con quale premura – aggiungeva il Papa - ti dedicasti al servizio del Predecessore Nostro di felice memoria Pio X e di Noi stessi, investito da un duplice e assai arduo incarico, allorché uno spaventoso terremoto, nello Stretto di Sicilia, distrusse ogni cosa, e ancora quando la regione della Marsica subì la stessa calamità. L’amplissima facoltà che ti fu data, anche in altro momento, di soccorrere gli infelici, tu hai saputo usarla, grazie a Dio, con zelo e saggezza, per cui hai adempiuto in tutto i voti e le attese di entrambi Noi”.

Il Papa auspicava che Don Orione, a partire da questa lettera, continuasse ad impegnarsi “nell’ insistere anche ora, e con crescente solerzia, nell’alleviare le altrui miserie, confidando nella divina Provvidenza. Conclusa infatti l’atroce guerra, cresciuta in modo incredibile ogni sorta di bisogni tra la gente, si è aperto un campo immenso alla carità cristiana: in esso può manifestarsi utilmente l’operosa virtù di chi ti assomiglia”.

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