Nicosia, 10 November, 2022 / 6:00 PM
Il primo appuntamento è stato il 2 novembre, ed è stato un simposio ecumenico internazionale sulla sinodalità nella Chiesa Ortodossa intitolato “Listening to the East”, in ascolto dell’Est. Ma ci sarà un secondo convegno dedicato alla tradizione siriaca e un terzo dedicato alle tradizioni ortodosse orientali.
È il percorso sulla sinodalità delineato da una iniziativa della Fondazione Pro Oriente e dell’Istituto di Studi Ecumenici dell’Angelicum, con il Patrocinio del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il Cardinale Kurt Koch, prefetto del dicastero, ha sottolineato nel suo discorso che l’idea del simposio risale al luglio 2021, quando lo stesso dicastero suggerì alla Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi di organizzare colloqui ecumenici accademici sulla sinodalità nelle diverse tradizioni cristiane, al fine di promuovere la dimensione ecumenica del processo sinodale in corso.
“L'idea originale era che queste conferenze potessero fungere da ‘consultazioni presinodali’ su come le diverse tradizioni cristiane comprendono e praticano la sinodalità”, ha affermato il Cardinale.
Secondo Koch, l’iniziativa è pertinente anche per il dialogo teologico-ortodosso in corso e per la preparazione dell’anniversario del Concilio di Nicea.
All’apertura del simposio sono intervenuti anche il Cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, il Metropolita Job Getcha, Copresidente della commissione mista di dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, il Dottor Alfons Kloss, Presidente della Fondazione Pro Oriente, che ha letto un messaggio del Cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna.
Il discorso inaugurale, intitolato “La Chiesa ortodossa è una Chiesa sinodale”, è stato pronunciato dal Vescovo Maxim (Vasiljević) della Chiesa ortodossa serba. Questo primo colloquio vede la partecipazione di una cinquantina di teologi di tutte le Chiese ortodosse di tradizione bizantina.
Queste conferenze, ha detto il Cardinale Koch, “sono importanti per tre ragioni. Prima di tutto, se uno comprende il cammino ecumenico come scambio di doni, uno dei doni che i cattolici possono ricevere dagli altri cristiani è precisamente la loro comprensione ed esperienza di sinodalità, particolarmente importante nel contesto del processo sinodale della Chiesa Cattolica”.
La seconda ragione è che “queste conferenze hanno particolare rilevanza per l’attuale dialogo cattolico ortodosso internazionale, il cui tema è la relazione tra sinodalità e primato nel secondo millennio e oggi”.
Infine . ha concluso - è importante per la preparazione del 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, il primo “Concilio ecumenico”.
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