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Obolo di San Pietro, meno uscite, meno contributo alla missione del Papa

La copertina del Rapporto Annuale dell'Obolo di San Pietro

Nel 2023, l’Obolo di San Pietro aveva contribuito alla missione apostolica del Santo Padre per 90 milioni. Quest’anno, invece, il contributo è di soli 61,2 milioni, mentre sono stati 13,3 milioni destinati alle opere di carità – dato stabile con i 13 milioni dello scorso anno. Le entrate sono aumentate leggermente (una raccolta di 58 milioni, a fronte dei 52 milioni dello scorso anno), le uscite sono diminuite notevolmente: nel 2023 ammontavano a 103,4 milioni, quest’anno a soli 74,5 milioni. Nel 2024, la carità del Papa ha finanziato 239 progetti, tre in più di quelli finanziati nel 2023, e la maggior parte dei contributi sono in Europa, con 118 progetti, in realtà in gran parte borse di studio per i sacerdoti.

La prima: nel 2022, il bilancio aveva raddoppiato i fondi a disposizione finanziandosi attraverso la vendita di proprietà immobiliari. La raccolta non è più in crisi come gli scorsi anni, ha un lieve aumento, ma di fatto c’è ancora molto da fare. Il minore contributo alla Curia potrebbe essere dovuto alla razionalizzazione delle spese, o anche a tagli indiscriminati che poi dovranno essere corretti. Leone XIV dovrà valutare bene, nel futuro, il peso dei bilanci della Santa Sede.

La seconda è non deve sorprendere che l’Obolo di San Pietro sostenga la missione del Papa, e che dunque la maggior parte delle uscite sia destinata alla Curia Romana. L’origine dell’ Obolo è praticamente scritta negli Atti degli Apostoli. Alla fine del secolo VIII, gli anglosassoni, dopo la loro conversione, si sentirono tanto legati al Vescovo di Roma, che decisero di invidare in maniera stabile un contributo annuale al Santo Padre. Così nacque il “Denarius Sancti Petri” (Elemosina a San Pietro), che ben presto si diffuse nei Paesi europei.  Questa, come altre pratiche analoghe, passò attraverso molte e diverse vicissitudini nel corso dei secoli, fino a quando fu benedetta dal Papa Pio IX, con l’Enciclica Saepe venerabilis del 5 agosto 1871All’epoca era il sostegno alla missione della Santa Sede rimasta senza alcun bene dopo la presa di Roma del 1870. E, sebbene l’utilizzo si sia diversificato, resta quello lo scopo principale dell’Obolo.

Per quanto riguarda i 61,2 milioni di sostegno alla missione apostolica del Santo Padre, questi rappresentano solo il 17 per cento di una spesa di 367,4 milioni – nel 2023 si parlava di 370 milioni.

Di questi, 146,4 milioni sono destinati al sostegno delle Chiese locali in difficoltà, e il contributo dell’Obolo è stato di 24,4 milioni.

L’Obolo ha poi dato 6,5 milioni di euro dei 45,5 milioni destinati alla diffusione del messaggio. Il servizio alla carità conta 37,3 milioni di euro, e l’Obolo ha contribuito per 6,2 milioni.

Nel bilancio della Santa Sede, culto ed evangelizzazione “costano” 30,9 milioni, e l’Obolo dà un contributo di 5,1 milioni. L’organizzazione della vita ecclesiale è a bilancio per 21,1 milioni di cui 3,5 milioni forniti dall’Obolo. La gestione del Patrimonio Storico ammonta a 19,6 milioni (3,2 milioni dall’Obolo), le istituzioni accademiche 11,2 milioni (1,9 dall’Obolo), lo sviluppo umano 7,8 milioni (1,3 dall’Obolo), vita e famiglia 4,5 milioni (800 mila euro dall’Obolo).

In generale, le proporzioni rispecchiano quelle degli anni precedenti.

Resta da vedere se il taglio derivi da una riduzione del personale, dal taglio delle consulenze esterne o dall’esclusione dal bilancio delle consulenze esterne.

Le entrate ammontano a 58 milioni di euro, e 54,3 milioni sono donazioni, mentre i proventi finanziari sono poco meno di 4 milioni di euro.

La raccolta diretta dalle diocesi ha prodotto 31,8 milioni di donazioni (31,2 nel 2023), mentre 8,9 milioni di euro sono venuti da donatori privati, dato in calo enorme, visto che nel 2023 si erano raccolti 21 milioni di euro dai donatori, Le fondazioni hanno contributi con 12,2 milioni (13,9 nel 2023), gli ordini religiosi con 1,4 milioni (200 mila euro in più che nel 2023).

Gli Stati Uniti si confermano il Paese che dona di più, con 13,7 milioni, mentre calano le donazioni dall’Italia (2,8 milioni) che scende di una posizione, scalzata al secondo posto dalla Francia, che quest’anno ha donato per 8 milioni. Altri donatori importanti sono Brasile, Germania e Corea del Sud.

Nel  2024 il Fondo Obolo ha finanziato progetti per un importo complessivo di € 13,3 milioni. La maggioranza sono attività di estensione della presenza evangelizzaztrice, poi ci sono progetti sociali. Tra i progetti con maggiore finanziamento, 93 mila euro inviati in Senegal per la costruzione di un centro di formazione e animazione missionaria della parrocchia di Sao José, la costruzione di una chiesa parrocchiale il Perù per 91 mila euro, gli 85 mila euro destinati alla costruzione di un ostello per ragazze in Thailandia.

 

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