venerdì, dicembre 05, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Un telegramma di papa Leone XIV, a firma di Parolin, dopo l'attacco contro la parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza

La chiesa della Sacra Famiglia di Nazaret a Gaza (immagine di repertorio)

Giunge un telegramma di papa Leone XIV, a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, dopo l’attacco militare israeliano contro Gaza che ha visto coinvolta, questa mattina, la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. 

Nel telegramma si legge che il pontefice è “profondamente addolorato nell’apprendere la perdita di vite e dei feriti causato dall’attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza”. Il pontefice “assicura al parroco, don Gabriele Romanelli, e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale”. Inoltre - prosegue il telegramma - affida le anime dei defunti all’amorevole misericordia di Dio onnipotente”. Forte è l’esortazione, rinnovata, a “cessare il fuoco”. “Esprime la sua profonda speranza nel dialogo, nella rinconciliazione e in una pace durevole”. 

 

Anche la Presidenza della Cei, dopo l’attacco, ha inviato un messaggio esprimendo “sgomento” per l’ “inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza”.  Un messaggio che continua col “condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra, rivolgiamo un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace”. Ringrazia poi, la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, “per il suo messaggio di solidarietà e quanti, in queste ore, stanno manifestando la loro prossimità alla Chiesa cattolica”.

Intanto, il patriarca di Gerusalemme, il cardinal Pizzaballa ai Media vaticani ha riferito: “Abbiamo informazioni ancora parziali, perché la comunicazione con Gaza non è semplicissima, soprattutto oggi”. E aggiunge che “si sia trattato di un errore da parte di un tank israeliano, ma non lo sappiamo, ha colpito la chiesa, direttamente la chiesa”. Versione che il governo israeliano conferma - esprimendo rammarico - parlando di “errore di tiro”. 




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