Al termine dei lavori del Consiglio Episcopale Permanente, svoltosi a Gorizia, la CEI ha pubblicato una nota in cui i vescovi chiedono “con forza che a Gaza cessi ogni forma di violenza inaccettabile contro un intero popolo e che siano liberati gli ostaggi. Si rispetti il diritto umanitario internazionale, ponendo fine all’esilio forzato della popolazione palestinese, aggredita dall’offensiva dell’esercito israeliano e pressata da Hamas”.
Anche oggi arriva forte l’appello per la pace di Papa Leone XIV. Al termine dell’Udienza Generale in Piazza San Pietro il Pontefice chiede ancora una volta il cessato il fuoco, il rilascio degli ostaggi, un’alba di giustizia.
A Gaza “tanti non hanno dove andare e quindi è una preoccupazione, ho parlato anche con i nostri lì, con il parroco, loro per adesso vogliono restare, ancora resistono ma bisogna veramente cercare un’altra soluzione”. Lo ha detto Papa Leone XIV che stasera ha lasciato Castel Gandolfo per rientrare in Vaticano.
Sarà “La pace sia con voi. Una pace disarmata e disarmante” il tema del messaggio della Giornata Mondiale della Pace del 2026. Sarà il primo messaggio firmato da Leone XIV e prende ispirazione proprio dalle parole del Papa dalla Loggia delle Benedizioni nel primo contatto con il suo popolo. Questa pace “disarmata e disarmante”, però, appare sempre più una utopia. Ci sono due situazioni che, da mesi, impegnano non solo la diplomazia pontificia, ma anche la parte migliore dei suoi sforzi umanitari: la situazione a Gaza, la cui evacuazione da parte di Israele segna un punto di non ritorno denunciato anche dal Patriarca Latino e quello Ortodosso di Gerusalemme; e la situazione in Ucraina, con un aiuto umanitario che si protrae da più di dieci anni e una vicinanza mai sopita della Santa Sede all’Ucraina vittima di una aggressione su larga scala, che Leone XIV ha reso visibile con una lettera personale al presidente Zelenskyi in occasione dell’anniversario della fondazione della Nazione.
Ripartendo da Castel Gandolfo, Leone XIV ha detto che sarebbe pronto ad andare a Gaza, ma anche in altri posti, e ha spiegato che non è l'unica strada necessaria. Con queste parole, il Papa ha mostrato vicinanza e conoscenza della situazione in Terra Santa, ma ha anche voluto slegare ogni iniziativa diplomatica dalla sua persona. Non è solo un viaggio del Papa che può fare la differenza – è questo il messaggio – quanto piuttosto un’iniziativa diplomatica forte.
I bombardamenti continuano a Gaza e, nonostante la paura, le tante difficoltà e necessità della regione, nulla è riuscito a piegare la speranza dei suoi abitanti.
Papa Leone XIV questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con Benjamin Netanyahu, Primo Ministro di Israele, in seguito all’attacco militare dell’esercito israeliano avvenuto ieri che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, causando la morte di tre persone e ferendone altre, tra cui alcune gravemente. Lo riferisce la Sala Stampa della Santa Sede.
Questa mattina Papa Leone XIV ha chiamato il Patriarca latino di Gerusalemme, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, per sincerarsi della situazione a Gaza, dove Sua Beatitudine è in visita, e delle condizioni di Padre Romanelli e delle altre persone ferite nel corso dell’attacco ingiustificabile che ieri ha colpito la Parrocchia della Sacra Famiglia. Lo afferma la Sala Stampa della Santa Sede
A seguito dell’attacco israeliano di ieri contro la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, insieme a Teofilo III, Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme, è entrato questa mattina a Gaza come parte di una delegazione ecclesiastica, esprimendo la sollecitudine pastorale condivisa delle Chiese della Terra Santa e la loro preoccupazione per la comunità di Gaza. Lo fa sapere un comunicato del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Il telegramma di papa Leone XIV a firma del cardinal Parolin. La Cei invia un comunicato.
Si susseguono gli appelli di pace a favore della popolazione di Gaza, in Cisgiordania, e in Ucraina.
Un comunicato di Aiuto alla Chiesa che soffre sottolinea la situazione drammatica e delicata che si sta verificando a Gaza.
Nel Vangelo delle Nozze di Cana “possiamo notare due cose: la mancanza e la sovrabbondanza. Da una parte il vino viene a mancare; dall’altra parte, Gesù interviene facendo riempire sei grandi anfore e, alla fine, il vino è così abbondante e squisito che il maestro del banchetto loda lo sposo per averlo conservato fino alla fine. Il segno di Dio è la sovrabbondanza, alle nostre mancanze Dio risponde con la sovrabbondanza, Dio non è tirchio”. Lo ha detto il Papa, stamane, introducendo l’Angelus.
Dopo l'accordo di cooperazione siglato tra il Patriarcato Latino di Gerusalemme e il Sovrano Ordine di Malta, una nuova consegna di aiuti ha raggiunto la popolazione palestinese nel nord di Gaza. I generi di prima necessità sono stati consegnati alla parrocchia di Gaza City e sono in corso di distribuzione alle persone bisognose. Ne da notizia un comunicato dell'Ordine di Malta.
Il Santo Padre ha appreso con grave dolore le notizie sugli attacchi contro due centri medici a Kiev, tra cui il più grande ospedale pediatrico ucraino, nonché contro una scuola a Gaza.
“Gesù predicava e guariva i malati con la forza dello Spirito Santo. E proprio lo Spirito lo rendeva divinamente libero, cioè capace di amare e di servire senza misura e senza condizionamenti”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, introducendo la preghiera mariana dell’Angelus.
Durante l'Udienza generale di oggi il Papa fa di nuovo un lungo appello chiedendo la pace. Pensa alla Striscia di Gaza, all'Ucraina. Ricorda la popolazione civile stremata ormai dalle tensioni in Terra Santa e i tanti soldati morti, alcuni giovanissimi, in Ucraina.
“Approfitto dell’occasione per dire che ci sono troppe Università ecclesiastiche a Roma. Voi dovete mettervi d’accordo e fare qualche forma di unità: unità nei piani di studio… Mettetevi d’accordo, parlate”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i membri dello Studium Biblicum Franciscanum.
Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ha telefonato stamane al Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, per esprimere la vicinanza delle Chiese in Italia alla comunità di Gaza all’indomani dell’attacco alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in cui hanno perso la vita due donne e altre due persone sono rimaste gravemente ferite. Lo riferisce una nota della Conferenza Episcopale Italiana.
Puntuale anche questo mercoledi l'appello di Papa Francesco per la pace. Sempre rivolto ad Israele, Palestina e Ucraina.