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La nevicata a Santa Maria Maggiore, la gioia nasce dalla fede nella presenza di Dio

E' un appuntamento romano che ormai riguarda il mondo intero. La neve di agosto a Roma. A Santa Maria Maggiore questa mattina il cardinale arciprete Rolandas Makrickas ha celebrato la Messa solenne nell’anniversario della dedicazione della basilica papale e per la solennità della Madonna della Neve. I mosaici di Filippo Rusuti (ca. 1300) sulla facciata raccontano la storia della fondazione della Basilica: nella notte del 5 agosto 358, la Madonna apparve in sogno al patrizio romano Giovanni e a sua moglie. La Vergine promise loro che avrebbe avverato il desiderio di un figlio grazie ad un miracolo. La coppia andò a trovare Papa Liberio, che rivela di aver avuto lo stesso sogno. Congedandosi, i coniugi trovarono una parte del colle Esquilino innevato. Il Papa tracciò con il bastone pastorale il perimetro su cui la coppia avrebbe costruito la Chiesa. Mentre l’aspetto originario della Chiesa Liberiana è finora sconosciuto, la consacrazione della Basilica odierna, fatta erigere da Papa Sisto III dopo il Concilio di Efeso nel 431, avvenne proprio nel giorno del miracolo, il 5 agosto. In ricordo dell’evento miracoloso, ogni anno ricorrono solenni celebrazioni al cui apice cade dal soffitto sopra l’Altare maggiore una pioggia di petali bianchi.

Dalla storia del primo santuario mariano dell’Occidente, il cardinale ha ricordato che"Ogni anno, migliaia di fedeli rimangono stupiti e ispirati dalla nevicata dei petali bianchi di rosa che cadono dal soffitto della nostra basilica. Oggi anche tutti noi siamo testimoni di quel segno". Nel pomeriggio è l'arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato a celebrare i vespri e si ripeterà la pioggia di petali di rose.

L’arciprete ha ricordato che proprio un anno fa Papa Francesco, che oggi riposta nella basilica di Santa Maria Maggiore, volle presiedere i Vespri, e assistendo alla tradizionale nevicata, “ci parlava di un duplice sentimento che il fenomeno naturale della neve candida suscita da sempre nell’animo umano e cioè: ammirazione e stupore”. E la neve, richiama anche "la bianchezza, il candore", segni di appartenenza al mondo celeste: ne parlano i Vangeli descrivendo la Trasfigurazione e gli angeli nella tomba di Gesù al mattino della risurrezione. La Vergine, ha concluso l' arciprete, "ingrandisce le opere del Signore non le proprie difficoltà e preoccupazioni ma il Signore". E se c’è sempre la tentazione di lasciarsi sovrastare dalle paure, la Madonna mostra che "non è questa la strada giusta per noi". Ed ha concluso: la gioia, nasce non dall’assenza dei problemi ma dalla "fede nella presenza di Dio che ci aiuta, che è vicino a noi".

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