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Un servizio di EWTN News

La berretta cardinalizia di Giovanni Paolo I è stata ritrovata in Uganda

Edoardo Luciani con il Cardinale Nsubuga a Canale d'Agordo nel 1980

Era da 1991 che non si sapeva niente della berretta cardinalizia che Albino Luciani, quando era stato eletto Papa, aveva donato al cardinale Emmanuel Kiwanuka Nusbuga, al tempo arcivescovo metropolita di Kampala, in Uganda. La berretta è stata poi ritrovata casualmente nell’arcivescovado di Kampala, imbustata e catalogata tra le varie cose lasciate dal cardinale nella sua chiesa. E, a luglio, è stata prestata al MUSAL, il Museo Albino Luciani di Canale d’Agordo, per l’Anno Santo 2025.

Ma come mai la berretta cardinalizia si trovava a Kampala? Il cardinale Nusbuga sedeva accanto a Luciani durante il conclave del 1978. Vi entrarono insieme il 25 agosto 1978, e, al crescere dei voti in favore di Luciani, Nsubuga chiese a Luciani di donargli la sua berretta cardinalizia in caso di elezione.

Questo dono non ebbe luogo perché Giovanni Paolo I non ebbe il tempo di farlo. Ma il pontificato di Giovanni Paolo I durò solo 33 giorni. Nel 1980, il cardinale Nsubuga fu in visita a Canale d’Agordo al fratello del Papa, Edoardo Luciani. E fu questi a tenere fede alla promessa del fratello, donandogli la berretta con quale Albino Luciani venne eletto Papa. A questa circostanza fa riferimento la foto di questo articolo.

Il cardinale Nsubuga morì a Colonia il 20 aprile 1991. Aveva 76 anni. Fu successivamente sepolto a Kampala. Della berretta da lui custodita, però, non si seppe più nulla.

Nel 2014, l’allora sindaco di Canale d’Agordo Rinaldo De Rocco inviò una lettera all’arcivescovo di Kampala Cyprian Kizito Lwanga, senza esito. Il 3 maggio 2018 fu aperto il MUSAL. In quell’anno, giunsero a Canale d'Agordo Giovanni Ercolini e Maria Teresa Vidotto, due missionari del Movimento Neocatecumenale operanti in Uganda, con una trentina di giovani di Kampala. Vedendone la provenienza, il curatore del Museo Albino Luciani, Loris Serafini, chiese loro se si potevano interessare presso l'Arcidiocesi di Kampala per cercare tale reperto, ritenuto a buona ragione disperso da tutti.

Il gruppo si attivò, ma senza risultato. Tanto che si pensava che la berretta fosse finita tra le cose ereditate dalla famiglia del cardinale Nsubuga e poi dispersa.

Ma non era così. All’inizio del 2025, un seminarista ha ritrovato per caso nel magazzino diocesano una busta con la scritta in inglese: “Berretta di Papa Giovanni Paolo I, allora cardinale Albino Luciani”.

Il seminarista ha subito avvertito l’attuale arcivescovo di Kampala, Paul Ssemogerere, il quale ha subito informato i signori Ercolini. Questi hanno immediatamente inviato comunicazione del ritrovamento al direttore del MUSAL il 22 febbraio 2025. Serafini ha ricevuto la notizia mentre si trovava a Roma, sulla tomba di Giovanni Paolo I.

L’arcivescovo di Kampala ha voluto concedere la berretta in comodato d'uso al Museo Albino Luciani di Canale d'Agordo, per un periodo di qualche mese, tramite le mani dei signori Ercolini, giunti a consegnarla di persona il 15 luglio 2025. La berretta cardinalizia – altamente densa di significato – è stata subito esposta tra gli oggetti del Conclave che elesse Papa il Beato Albino Luciani, proprio durante l'Anno Santo 2025.

 

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