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Un servizio di EWTN News

E' morto l'arcivescovo emerito di Torino Cesare Nosiglia, aveva 80 anni

Aveva quasi 81 anni ed era da tempo malato Cesare Nosiglia, Arcivescovo emerito di Torino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 2010 al 2015, segretario della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica (1995-2000) di cui, dal 2000 al 2005 fu presidente.

Si è spento oggi presso l'hospice Cottolengo di Chieri. La Conferenza episcopale italian in un messaggio di cordoglio ricorda che fu "uomo di grande spiritualità, ha servito la Chiesa in Italia leggendo i segni dei tempi, ponendosi in ascolto delle istanze che andavano emergendo negli anni, con uno sguardo attento ai disoccupati e alle popolazioni Sinti e Rom.

Impegnato in modo particolare nel settore della catechesi sin dagli anni Settanta, è stato tra i promotori del Documento di base “Il Rinnovamento della Catechesi” (1970) favorendo, successivamente, il progetto dei Catechismi della Chiesa italiana. Un impegno culminato con la direzione dell’Ufficio Catechistico nazionale dal 1986 al 1991, di cui già era vicedirettore. Di grande spessore anche il suo apporto alla Chiesa di Roma che ha servito in qualità di Ausiliare e Vicegerente, acuto collaboratore del Card. Camillo Ruini.

Abbiamo avuto testimonianza della sua profonda fede in occasione delle Ostensioni della Sacra Sindone, specialmente in quella del Sabato Santo 2020 (11 aprile) in piena pandemia da COVID. Le sue parole: “La Sindone oltre che specchio del Vangelo ci offre non solo il corpo martoriato di Gesù nei segni della sua passione ricordati dai Vangeli ma è anche icona di questo giorno che prelude alla Pasqua di Risurrezione”.

Di questo, la sua vita è stata testimonianza fino alla fine. Proprio come egli stesso ha affermato introducendo il V Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015), in quanto presidente del Comitato preparatorio. “Il nuovo umanesimo – aveva sottolineato – ha le sue radici prima di tutto nei nostri cuori, nell’esperienza contagiosa di Gesù Cristo che viviamo insieme con gioia e fraternità nell’ascolto della sua Parola, nell’Eucaristia e nella testimonianza in ogni ambito e ambiente di vita”.

Nell’affidare l’anima di Mons. Nosiglia all’abbraccio del Buon Pastore perché lo accolga nel suo Regno di luce, ci stringiamo alla Chiesa di Torino e a quelle di Roma e Vicenza, che ha servito in precedenza, certi che il suo ricordo continuerà a restare vivo e a incoraggiare opere di misericordia e di carità".

La morte è avvenuta alle 2.15 di mercoledì 27 agosto 2025 presso l’Hospice Cottolengo di Chieri, dove mons. Nosiglia, era stato trasferito pochi giorni fa dall’Ospedale Gradenigo di Torino: era stato colpito da una malattia respiratoria, vissuta nel riserbo per suo forte e determinato desiderio.I funerali saranno celebrati dal cardinale Roberto Repole venerdì 29 agosto alle 15.30 nel Duomo di Torino; veglia funebre presieduta sempre dal Cardinale giovedì 28 agosto alle 21 presso il Santuario della Consolata, dove sarà allestita la camera ardente a partire da mercoledì 27 agosto alle 15.30.
Mons. Nosiglia verrà ricordato a Susa domenica 31 agosto alle ore 15.30 in una celebrazione eucaristica nella Cattedrale di S. Giusto, presieduta da mons. Alfonso Badini Confalonieri.

La notizia della morte di mons. Nosiglia è stata annunciata con dolore dal cardinale Repole, attuale arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa: «Ho potuto visitare Nosiglia fino all’ultimo giorno e accompagnarlo nella preghiera. Uno dei primi ricordi che affiorano in queste ore è lo stile del suo servizio alla Chiesa e alla Città, uno stile instancabile: non si fermava mai, tanti lo ricordano così. Credo che Torino e Susa conserveranno memoria grata del suo desiderio di stare a fianco dei poveri e dei carcerati, dei migranti, dei lavoratori delle tante aziende in crisi: ha cercato di scuotere le coscienze e di mobilitare la solidarietà, penso che sia stato il suo dono più bello».

Commosse parole di cordoglio sono giunte anche da mons. Alfonso Badini Confalonieri, vescovo emerito di Susa e predecessore di mons. Nosiglia: «Porto nel cuore il ricordo di un pastore buono e innamorato della Chiesa; Susa e la Valle lo ricorderanno con riconoscenza anche per aver posto le basi per l’avvicinamento alla Diocesi di Torino, un cammino di integrazione che è ormai in pieno svolgimento e che prosegue verso l’integrazione delle comunità cristiane».

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