Roma, 23 September, 2025 / 2:00 PM
San Pio da Pietrelcina: per tutti, semplicemente, “padre Pio”. Un nome fra quelli più invocati in tutto il mondo, assieme a sant’Antonio di Padova e a san Francesco d’Assisi. Poi, certamente, tanti altri potrebbero essere annoverati nell’elenco. Padre Pio e il volto che tutti conosciamo: gli occhi che scrutano l’animo, quella barba che incute un po’ di timore ma che è anche segno di saggezza. Personaggio assai discusso dai contemporanei, come sappiamo. Addirittura privato, per un tempo, di incontrare i fedeli. Famosa la decisione del Sant’Uffizio del 2 giugno 1922. Eppure proprio nell’icontro, soprattutto nella confessione - nel sacramento della Ricolciliazione - padre Pio viveva la sua vocazione con profondità e pienezza.
Confessore instancabile. Si parla di circa cinque milioni di persone durante il suo sacerdozio: cinquemila persone che vuol dire - all’incirca - 120 persone al giorno. Un numero sconfinato. In media tre minuti per ciascuno: confessione breve, senza indugio, chiara e veloce. E poi, come molte testimonianze confermano, molto spesso era lui stesso ad anticipare i peccati del penitente. Incontri che segnavano la vita. Così come fu anche per l’allora giovane sacerdote Karol Wojtyla, ordinato nella sua Polonia nel novembre del 1946, che incontrò la prima volta il frate cappuccino nel 1948. Il giovane futuro san Giovanni Paolo II era venuto a Roma per per conseguire la licenza e il dottorato in teologia presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino- Angelicum. Andò dal frate perché voleva conoscerlo: ormai era già “famoso” all’epoca. Un incontro che - seppur per sola lettera - si ripeterà nel 1962, quando l’allora arcivescovo di Cracovia chiese a padre Pio di pregare per una sua amica che era in fin di vita. Padre Pio pregò e la donna guarì. San Giovanni Paolo II non dimenticherà mai quell’episodio.
L’incontro, tema fondamentale per la sua vita sacerdotale, quindi. Incontro che diveniva Confessione: confessava instancabilmente, qualche volta anche per diciotto ore di fila. Ci sono fotografie, testimonianze che attestano tutta questa folla che si recava da lui.
Confessionale e altare, questi i due principali poli del suo ministero. Padre Pio celebrava la Santa Messa sempre molto presto, alle prime luci dell'alba. Dopo la celebrazione, subito impegnato nel Sacramento della Riconciliazione. Al termine delle confesisoni, tornava in sacrestia per indossare cotta e stola: rientrava in chiesa per poter distribuire l’Eucaristia ai fedeli. Dopo, un po’ di riposo per ritornare in chiesa nel pomeriggio, per confessare nuovamente. A questi impegni sacerdotali bisogna poi aggiungere un’altra missione importante a cui era stato chiamato: la direzione spirituale di molte anime. Ciò avveniva anche attraverso lettere con i suoi figli spirituali. Tanti, infatti, sono i diari dei suoi figli spirituali che descrivono il suo impegno nell’accompagnare molte anime nel proprio cammino spirituale.
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