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Dilexi te, l'amore della Chiesa per i poveri da sempre e per sempre

Nella sua prima esortazione apostolica Dilexi te, Papa Leone XIV senza ombra di dubbio omaggia innanzi tutto il suo predecessore. E non poteva essere altrimenti, essendo il testo nato da un’idea dello stesso Papa Francesco.

Quasi a volere chiudere con questo documento il pontificato di Francesco, Papa Leone XIV cita praticamente tutti gli scritti del predecessore: dalle encicliche Dilexit nos, Fratelli tutti,  alle esortazioni apostoliche Evangelii Gaudium e Gaudete et exsultate. Ma il Papa non richiama solo encicliche ed esortazioni di Francesco, ma anche omelie e discorsi come quello rivolto ai giornalisti il 16 marzo 2013 in cui Francesco coniò la frase ad effetto che Leone XIV stesso riporta: come vorrei una Chiesa povera, per i poveri…

Ma non c’è solo Francesco in questa esortazione apostolica. C’è il Concilio Vaticano II  con la costituzione dogmatica Lumen Gentium ma anche le omelie di Paolo VI in occasione delle Messe di apertura delle sessioni conciliari e i discorsi conciliari dell’allora Arcivescovo di Bologna, Cardinale Giacomo Lercaro.

E se si parla di poveri, come non pensare e dunque non inserire gli scritti e i discorsi di Giovanni Paolo II, che infatti sono presenti all’interno dell’esortazione apostolica. Il Papa tra gli altri quello ai partecipanti al Capitolo Generale dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, il messaggio  alla Congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore ed il discorso ai pellegrini convenuti a Roma per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta.

Nel corso dell’esortazione vi è proprio un excursus sul legame tra la Chiesa e i poveri. Papa Leone cita tra gli altri Sant’Ignazio di Antiochia, San Basilio Magno, San Giustino, San Giovanni Crisostomo, ovviamente Sant’Agostino, San Cipriano, San Benedetto da Norcia, San Francesco d’Assisi. E con il passare dei secoli l’attenzione della Chiesa per i poveri non diminuisce. A testimonianza di ciò Leone XIV richiama San Giovanni di Dio, San Camillo de Lellis, San Vincenzo de’ Paoli, San Giovanni de Matha, San Felice di Valois, San Giovanni Battista Scalabrini, Santa Francesca Saverio Cabrini. Scalabrini, fino a Santa Teresa di Calcutta e Santa Dulce dei Poveri.

Ma Leone XIV, quasi per confermare come la questione dell’amore per i poveri, sia da sempre centrale nella Chiesa riporta partendo da Papa Leone XIII anche citazioni di Giovanni XXIII e di Benedetto XVI.

Il tutto quindi sembra voler dimostrare una cosa, semplice ed allo stesso inequivocabile: per la Chiesa i poveri sono stati centrali, lo sono ancora  e lo saranno anche in futuro.

  

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