Roma, 31 October, 2025 / 10:00 AM
Continua il nostro viaggio nel tema della santità. Mancano pochi giorni alla solennità di Tutti i Santi. E dopo aver compreso il significato della frase “comunione dei Santi”, AciStampa propone una “carrellata” veloce su alcune figure di santità non tanto lontane dal nostro presente. E in special modo di quei “santi” ancora non canonizzati che però hanno testimoniato “Dio fra noi”. In special modo, in questa seconda puntata, conosceremo alcune figure di bambini che hanno vissuto un'amizia particolare con il Signore, con Gesù Cristo. In fondo era stato lui stesso a dire: "Lasciate che i bambini diventano a me; non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro. Io vi assicuro: chi non lo accoglie come farebbe un bambino non vi entrerà".
Tanti sono, infatti, gli esempi di bambini che nella storia della Chiesa hanno avuto una particolare chiamata. Basterebbe pensare al secolo scorso che ha visto esempi di santità come Bernadette Soubirous, i pastorelli di Fatima Lucia, Giacinta e Francesco o il salesiano Domenico Savio: vite straordinarie, biografie toccate dalla mano di Dio. Ma il tempo, quando si parla di Cristo, non esiste: è una sinfonia, in “perpetuum mobile”, composta da note che hanno accenti simili ma che tracciano partiture sempre nuove e dalle mille sfumature. Ed è così che si fa un balzo nel vicino presente, l'altro ieri: i nomi cambiano, le vite sono altre, ma la santità resta. E' la testimonianza dei fratellini Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, di Giovanna Rita Di Maria, per tutti solo Kiri, e poi c'è l' “angioletto” Laura Degan.
Rosaria, Giastin e Cosimo, angeli ritornati in Cielo rispettivamente nel 1981, 1987 e nel 2009, sono tre vulcani d'amore; tre fratelli che hanno vissuto la loro malattia (l'amiotrofia spinale di tipo Werdnig Hoffmann che paralizza i muscoli in maniera graduale) con una vitalità sconvolgente e dilagante. I tre fratellini sono stati legati da una importante pagina del Vangelo, quella delle Beatitudini: Rosaria la legge a Giastin per poi essere tramandata al piccolo Cosimo. Rosaria era la fedele consigliera di molti e lei aveva, in ogni occasione, parole di speranza per tutti. Cosimo parlava con il suo fedele angelo custode Pippo; la forza di questo bambino, il sorriso che ti prende e che ti coglie di sorpresa e in un solo secondo sei avvolto dall'amore di Dio. Tre bambini, tre biografie, tre volti che hanno testimoniato nella loro vita l'amore del Signore.
Poi c'è Giovanna Rita Di Maria, nata il 30 novembre del 1989 ad Alghero, che nella sua breve vita (il 24 ottobre del 2002 muore improvvisamente) ha fatto del Vangelo l'unico libro davvero importante. Anche lei appartiene alla schiera degli angeli-bambini: di quei bambini che ancora non celebrati alla gloria degli altari, hanno dato lezioni di Vangelo a tutti coloro che hanno gravitato nella loro vita. Giovanna, ad esempio, a otto anni si ostinava a dormire per terra nella sua cameretta: “C'è tanta gente che non ha un tetto sulla testa, e io voglio condividere con loro questa condizione”, è quello che dirà ai genitori Ornella e Giovanni. La vita di Gesù è per lei fondamentale, e nel quotidiano lo “porta” ovunque: in casa, a scuola, per le strade.
Infine, Laura Degan, per tutti "Lauretta". Laura Degan nasce a Padova il 13 dicembre 1987, memoria liturgica di santa Lucia. Laura venne battezzata domenica 7 febbraio 1988. In quel giorno, in cielo, brillava uno splendido arcobaleno che sembrava sancire l'alleanza tra lei e Dio. Una vita che viene sconvolta, il 25 febbraio 1990 quando i medici le diagnosticano un tumore. E' da questo momento in poi che inizia un nuovo “viaggio” per la piccola Lauretta: la bambina e la sua famiglia, oltre alle cure mediche, si affidano alle paterne e amorevoli cure di Dio. Ed è con Dio, nella completa sua fiducia che Lauretta vivrà la sua sofferenza. Al centro della sua breve vita, un amore indicibile per l'Eucaristia un cuore, puro, rivolto al Signore e alla Vergine Maria. Lascerà la terrà l'11 settembre 1994.
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