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Giubileo delle Corali, l’esperienza e l’emozione del Maestro della Cappella Musicale della Cattedrale di Como

La Cappella Musicale della Cattedrale di Como è stata fondata nel 1637. E ancora oggi, dopo tantissimi  anni, si occupa dell’animazione musicale della Cattedrale, sia in ambito liturgico, sia in ambito culturale. Protagonista è il coro polifonico, ma ci sono anche un gruppo di organisti ausiliari e gli animatori per il canto dell’assemblea domenicale. Tutti loro ( e non solo naturalmente ) saranno i protagonisti del prossimo Giubileo a Roma, quello dei Cori e delle Corali in programma dal 22 al 23 novembre. L'evento, organizzato dal Dicastero per l'Evangelizzazione, riunirà cori da tutto il mondo per celebrare la musica sacra attraverso esibizioni, pellegrinaggi e celebrazioni liturgiche. Ci sarà anche Don Nicholas Negrini, Maestro di Cappella della Cattedrale di Como. Abbiamo chiesto a Don Nicholas di raccontare ad ACI stampa come stanno vivendo questo momento a loro dedicato e l’importanza del canto nella liturgia e nel mondo della chiesa in generale.

Don Nicholas lei è direttore della Cappella Musicale della Cattedrale di Como come vivrete con la vostra realtà il Giubileo delle corali a voi dedicato?

Si sono maestro di Cappella in Duomo e anche responsabile della sezione Musica sacra dell'ufficio diocesano per la Liturgia. Vivremo questo pellegrinaggio insieme ad alcune realtà corali legate al mondo diocesano (oltre alla Cappella musicale del Duomo, ci saranno il Coro Diocesano "Jucundare-Felice Rainoldi" e il coro degli alunni della Scuola Diocesana di Musica e liturgia "Luigi Picchi ") e con diversi cori delle parrocchie della diocesi; saremo circa 300 pellegrini. Oltre alla gioia di poter cantare a Roma, questo pellegrinaggio vuole essere un momento forte del percorso ordinario proposto a livello diocesano per le realtà musicali. Verremo a Roma per rinnovare la fede, ricevere il perdono e incontrare Pietro! Nella certezza di tornare a casa rafforzati nel cammino di fede, espresso nel nostro caso, anche attraverso il canto.

È vero che chi canta prega due volte? E perché ?

Questo detto deriva da una frase di Sant’ Agostino, che dice "Chi canta bene prega due volte". È vero perché all'efficacia della preghiera si aggiunge la cura per la forma e la bellezza nel canto che è tale sia per chi lo fa, sia per chi lo ascolta. Il vescovo di Ippona si è convertito anche grazie al suono sei canti della Parola di Dio. Anche noi oggi, con le nostre voci, possiamo fare entrare in mio questa Parola, perché ci trasformi e diventi testimonianza verso chi ci ascolta.

Le Diocesi molto spesso puntano ad un servizio corale e di assistenza liturgica in questo senso. Voi come siete organizzati? Quali attività avete ?

La diocesi di Como è particolarmente grata a chi, nel passato anche recente, ha fatto del servizio alla musica per la liturgia la sua vocazione. Penso a grandi musicisti come Marco Enrico Bossi, o Francesco Spagnoli Rusca. In anni più recenti Luigi Picchi (che tutti conoscono, almeno in Italia, per la messa "Vaticano II"), Mons. Ilario Cecconi, Mons. Felice Rainoldi. Loro hanno fatto molto perché nel celebrare cristiano ci sia attenzione alla qualità della musica liturgica, dando anche la giusta attenzione alla partecipazione dell'assemblea, secondo il dettame di Sacrosantum Conciclium.  Attualmente, a livello diocesano, diverse sono le proposte formative. Le elenco di seguito, lasciando poi il link al sito, per chi desidera approfondire. 

Scuola diocesana di Musica e Sacra liturgia, con la proposta di tre percorsi (organista liturgico, direttore di coro, animatore liturgico-musicale). https://liturgia.diocesidicomo.it/category/musica-sacra/scuola-di-musica/ )

Corsi online di formazione liturgico-musicale, dal titolo "Una fede da cantare". https://liturgia.diocesidicomo.it/2025/02/11/una-fede-da-cantare-edizione-2025/

Progetti "Cori in cammino", un percorso triennale di incontri corali sul territorio della diocesi, che culminano poi con un convegno diocesano in Cattedrale. https://liturgia.diocesidicomo.it/tag/cori/ Incontri nei diversi vicariati della diocesi.

Non c'è qui lo spazio per approfondire ogni singola proposta, mi sembra però importante sottolineare che l'aspetto fondamentale è la stretta unione, anche nella formazione, tra l'aspetto liturgico e quello musicale.  A queste proposte di affianca la proposta della Cappella musicale del Duomo, che in cattedrale cerca di offrire celebrazioni esemplari, anche dal punto di vista musicale.


Il canto può davvero aiutare il fedele ad avvicinarsi a Dio?

Certamente, quando diventa strumento per cantare la Parola di Dio, il suo agire per noi, quando diventa supplica, lode, intercessione, acclamazione... Bisogna avere l'attenzione di cercare il meglio per il Signore, e non farlo diventare mai, nella liturgia, spettacolo o motivo di ostentazione di sé. C'è un annuncio di bellezza nel canto fatto bene, che diventa veicolo di evangelizzazione.  C'è anche una funzione di costituzione dell'unità della chiesa, che il canto può svolgere in modo del tutto particolare. Sarebbe davvero un peccato privarsene per qualsivoglia motivo. 

Avete progetti futuri da condividere con noi?

Prossimamente partiremo per Roma, per il giubileo dei cori. Questo momento è una tappa del progetto "Cori in cammino" che proseguirà l'anno prossimo con il meeting diocesano dei cantori e poi nel 2028 con il convegno diocesano. Nel frattempo, portiamo avanti la formazione continua con la Scuola Diocesana, nelle sedi di Como e Sondrio e con le proposte online, aperte anche a chi desidera seguirle da fuori diocesi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(La storia continua sotto)

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